Juventus-Lazio, fatica e cerotti: per i biancocelesti ci pensa Milinkovic

Tocca a Milinkovic blindare il 2° posto. Immobile resta a casa: torna nel 2023

Domenica 13 Novembre 2022 di Alberto Abbate
Juventus-Lazio, fatica e cerotti: per i biancocelesti ci pensa Milinkovic

Inutile girarci troppo intorno. La Lazio alza un muro a difesa del secondo posto. Altra prova di resistenza e maturità stasera contro la Juve a Torino. Contro tutti e tutto. Oltre la stanchezza, oltre ogni cattivo presagio, oltre un infortunio dietro l'altro: dopo Patric, Lazzari e Zaccagni, in fretta e furia torna anche Immobile ai box.

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Ciro sperava di rientrare addirittura dall'inizio in quest'ultimo appuntamento prima della stop del campionato, non si dà pace d'aver saltato 7 gare, è arrabbiato e deluso. Ma, già dopo la partitella di venerdì pomeriggio, si era arreso. Ecco perché, dopo un contatto con l'attaccante partenopeo, il ct Mancini lo aveva escluso dalle amichevoli in azzurro. Ecco perché bisognava aspettare il 2023 e almeno 40 giorni per una lesione di secondo grado. Nessuna ricaduta seria, per fortuna, ma dopo 28 giorni in infermeria, il bomber non è ancora pronto, è affaticato, e ieri alla fine non è partito. Toccherà ancora a Felipe Anderson sostituirlo contro la Juve, l'avversaria più affrontata in Italia (13 volte) senza aver mai vinto e con uno score horror: zero assist e zero gol. Il nuovo Pipe cercherà di infrangere anche questo tabù con Pedro e uno fra Cancellieri e l'ultimo baby eroe Luka Romero. Le gerarchie di Sarri guardano l'anagrafe, al momento.


IL LAMPO ALLO STADIUM
Con queste pesanti assenze, stavolta capitan Milinkovic dovrà prendere per mano la Lazio e far passare a tutti i tifosi (stasera sotto la Mole saranno 1518) un felice Natale come nel 2019 nel gradino più alto della zona Champions. I biancocelesti rimarrebbero comunque dentro l'Europa che conta, al quarto posto in caso di ko, ma Sergej deve dimostrare anche di non avere la testa al mondiale e al suo futuro. L'agente Kezman ha trattato il rinnovo nel weekend con Lotito (che lo valuta 120 milioni), oggi potrebbe avere un nuovo contatto proprio con la Juve, che a maggio scorso lo aveva già sondato invano con 50 milioni sul tavolo. Milinkovic stasera non tradirà mai la Lazio, l'ultima volta firmò contro i bianconeri la rete del pareggio al 96esimo. Con il serbo tornerà anche Cataldi in mezzo, il dubbio è fra Basic e Vecino. Luis Alberto rincorre un posto, nei big match ha giocato dall'inizio solo nell'ultimo derby vinto e nella sconfitta contro il Napoli all'Olimpico. Fuori nei trionfi contro Inter, Fiorentina e Atalanta, con la Juve potrebbe essere l'ultima del Mago prima dell'addio a gennaio, richiesto anche da Sarri a Lotito per sbloccare il mercato.


LA DIFESA FA LA FORZA
Serve Rafa Silva in attacco, uno fra Parisi e Valeri dietro. Perché alla fine Radu e Hysaj stasera ci saranno, ma ieri avevano ancora la febbre e, senza di loro, Marusic sarebbe stato l'ultimo terzino rimasto. Sarri spera per il meglio, ma si prepara anche al peggio. Meno male che almeno ci sono i numeri stagionali da record a confortarlo. Lo ha dimostrato l'ultimo successo col Monza, la sua Lazio ormai sa vincere soffrendo, col gioco sporco per 1-0. Per dirla come Allegri, di corto muso. Perché Casale e Romagnoli reggono sempre l'urto e Provedel fa il suo, nonostante ormai sia sfinito. Domenica scorsa ecco il nono clean sheet biancoceleste (come l'intero scorso anno, 8 nelle ultime 9 gare giocate) al pari della Juve, seconda contro prima difesa di questo campionato: in tutta Europa, solo il Barcellona ha fatto meglio. La Lazio ha subìto solo un gol (su 8) finora fuori casa, quello di Gabbiadini per l'1-1 della Sampdoria al 92'. Sono top le statistiche lontano dall'Olimpico: 12 reti segnate, 4 vittorie di seguito. La porta è inviolata nelle ultime 4 trasferte, derby compreso: in tutta la sua storia solo in un'occasione è arrivata a 5 consecutive, nel 1997-98, quando Marchegiani stabilì con 745 minuti il suo primato. Difficilmente eguagliabile contro quella Vecchia Signora sempre a segno contro i biancocelesti nell'ultimo decennio: 53 reti, addirittura, in 28 partite fra campionato e coppe, dopo uno 0-0 del 17 novembre 2012 a Torino. L'ex Sarri conosce benissimo il nuovo Stadium, in cui vinse il suo primo e ultimo scudetto: stasera lo trasformi pure in un fortino d'argento sino al 4 gennaio.

 


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