Italia-Macedonia, le pagelle: Insigne perso (4), Immobile macchinoso (5), Berardi impreciso (4,5)

Giovedì 24 Marzo 2022 di Andrea Sorrentino
Italia-Macedonia, le pagelle: Insigne perso (4), Immobile macchinoso (5), Berardi impreciso (4,5)
1

DONNARUMMA 5
L’incantesimo è finito anche per lui.

In altri tempi, quel tiro di Trajkovski l’avrebbe preso col sorriso, stavolta invece passa e ci condanna. La caduta di Gigio è quella dell’Italia.

FLORENZI 6,5
Un recupero in diagonale al 39’, su Churlinov lanciato in porta, vale mezzo gol. Per bilanciare le avanzate di Emerson dall’altra parte, rimane più guardingo, tanto sul suo lato spingono Barella e Berardi. Poi deve guardarsi da Trajkovski, che il piede ce l’ha. Nel st attacca di più, molto di più.

G.MANCINI 5,5
Parte anche baldanzoso, fronte alta, chiusure in sicurezza, la palla data via. Poi rimane molto fuori dal vivo del gioco, perché è il difensore più arretrato, e si disunisce: regala palla al 39’ e quasi i macedoni vanno a dama. Un déjà vu per i romanisti. Per il resto è attento

BASTONI 6
Autorevole nel tocco, è sempre in fase di avanzamento, praticamente un centrocampista aggiunto come spesso gli accade nell’Inter. Anche attento nel gioco aereo, dietro, e pure un disimpegno di tacco in piena area azzurra

EMERSON 5
Il più attivo in avvio, di fatto giostra da ala, prima che Churlinov prenda più posizione in campo. Raggiunge anche la linea di fondo diverse volte, cosa rara di questi tempi nel calcio, ma i suoi cross sono imprecisi. Poi spinta più rarefatta, fino a sparire 

BARELLA 5
Molto avanzato nella prima fase di pressing, e di conseguenza nei contrattacchi. Eppure gli manca il tempismo, il fisico o la lucidità di infilarsi negli spazi fino in fondo, e di far male. Un destro sballato al 29’ pt, poteva far meglio. Dopo mezz’ora comincia ad appannarsi, nel st non ha più energie

JORGINHO 6
Ha l’onore di una marcatura quella di Bardhi, che è il suo replicante, mica un semplice guardiano. Lo scherma di continuo. Lui sa destreggiarsi solo per un po’, poi calerò visibilmente

VERRATTI 6,5
Ha ancora il passo di quando sprintava tra Modric e Casemiro, e anche qui è l’ispiratore di ogni cosa che abbia un senso calcistico, ballando sulle punte, come venisse da un altro pianeta. Nel st si dedica ad assistere Berardi, ma quello non la mette dentro mai. Grande cuore. 

BERARDI 4,5
E’ quello che cerca più di frequente l’uno contro uno, ma come sa di sale, e quanto pesa, la stolidità con cui spreca di sinistro, il suo piede, l’occasione solare del 29’ pt. Sarà decisiva, e l’errore gli grava sull’anima. Nella ripresa, salta l’uomo ma poi tiracci di frustrazione, ancora imprecisi, che purtroppo capitano sempre a lui

IMMOBILE 5
Ha un certa impercettibile macchinosità nella preparazione dei tiri, quelle due volte che gli capitano in area (30’ e 38’ pt), che sembra denunciare una condizione non ottimale, o nervi contratti. Fuori dall’area si muove, ma il tempo per la stoccata non lo trova mai

INSIGNE 4
Lorenzino s’è perso, e da un bel pezzo. Rientra da sinistra, alza la testa, e sbaglia il passaggio o la lettura: questa più o meno la sua serata. Tristissima. Sbaglia banalmente anche i corner, finché deve pensarci Verratti. Suo almeno un tiro in porta, al 33’ pt

RASPADORI 5
Imbrocca un destro di controbalzo da fuori appena entrato. Si muove da sinistra al centro anche lui, lo murano

PELLEGRINI 5
Al 40’ st spreca il sinistro da buona posizione, e ci introduce al dramma

TONALI 6
Qualche pallone portato in avanti, niente di che

R. MANCINI 4
E’ stato il demiurgo del trionfo agli Europei, e ora gli tocca la polvere della disfatta. Dopo Ventura, nemmeno il Mancio ci porta ai Mondiali. Squadra spenta, quella che il campionato gli ha consegnato. Forse conveniva cambiare qualcosa, ma cosa?
 

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo, 10:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA