Solo cinque azzurri “inginocchiati” nel pre-gara contro il Galles: «Noi lasciamo i giocatori liberi di manifestare le proprie sensibilità e convinzioni – spiega il presidente della Figc Gravina – e ieri alcuni hanno seguito la prassi, altri hanno applaudito con i nostri tifosi.
CAVALCATA
Il numero del calcio si dice orgoglioso del percorso azzurro: «Lasciamo accese le luci su Wembley, questa Italia ha dimostrato quanto può fare bene. L'entusiasmo ci vede protagonisti in campo, ma anche fuori. Sono impresse in tutti le immagini degli azzurri che festeggiano e contaminano i tifosi. Credo che questa Nazionale sia un regalo per il Paese e per tutti gli italiani dopo mesi di sofferenza. E' l'Italia che tutti volevano, dove il gioco e il gruppo sono stati i protagonisti indiscussi. C'è la gioia dello stare insieme, i ragazzi lo stanno dimostrando e sono orgogliosi di rappresentare un'intera Nazione. Tutto questo non è stato generato dagli ultimi tre successi, ma affonda le sue radici in un percorso esaltante di tre anni, organizzato e supportato da tutti».
ESPERIENZA
A proposito, dopo 10 giorni chiude “Casa Azzurri”: «Quello italiano è un modello vincente oggi, ci stiamo risollevando, raccontando una nuova storia e voglio soffermarmi su tre temi. Il primo riguarda gli ascolti e i social media. Ci sono 42mila spettatori, il 62% dello share aggiungendo sky. Sui social la popolarità degli azzurri è aumentata di mezzo milione in pochi giorni. Ci sono interazioni da 20 milioni da quando la Nazionale è andata in ritiro, sono numeri importanti che ci spronano a continuare su questa strada per diventare un punto di riferimento per gli italiani. La Figc ha vinto la scommessa più grande di riportare la gente allo stadio, è un messaggio di speranza per il nostro Paese. Un mese fa sembrava impossibile, oggi all'Olimpico 48mila persone hanno assistito in sicurezza a tre incontri. Infine, Casa Azzurri con 7 concerti live ha dato speranza ad altri mondi come quello della cultura, della musica e dello spettacolo. Siamo stati trainanti senza individualismi. E' la dimostrazione che non siamo dei privilegiati, ma abbiamo fatto l'interesse anche di altri settori». Infine una battuta sulla riforma ancora in atto dei campionati: «Lo abbiamo fatto slittare ai prossimi consigli federali come tema centrale. Nel momento in cui i consiglieri federali non si assumeranno le proprie responsabilità, con un'Assemblea straordinaria saranno direttamente le società a scegliere il proprio futuro»
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