Inzaghi perdonato dalla Curva, Lotito resta invece nel mirino dei tifosi

Sabato 29 Maggio 2021 di Daniele Magliocchetti
Inzaghi perdonato dalla Curva, Lotito resta invece nel mirino dei tifosi

Assolto dalla Curva, colpevole di alto tradimento da tutti gli altri. La piazza biancoceleste è ancora in subbuglio e scossa. Il giorno dopo il voltafaccia di Inzaghi, nell’ambiente è in atto il processo nei confronti dell’ormai ex allenatore della Lazio. Via web e via radio, i tifosi hanno seguito per per ora la vicenda, esplodendo di gioia alla fumata bianca come se si fosse vinto un derby o conquistato un trofeo. Quella di mercoledì era stata una notte dolce e piena di sogni, normale che il giorno dopo la delusione per il ripensamento sia stata cocente e atroce. Per tutti, ma non per i ragazzi della Curva che invece hanno ringraziato Inzaghi per i ventidue anni trascorsi alla Lazio perché «era e rimane un pezzo di lazialità importante» e soprattutto, ribadisce il leader di Ultras Lazio, Franco Costantino, perché «prima da giocatore e poi da allenatore, ha passato una vita qui a Roma ed è giusto salutarlo».

La frecciata va a Lotito, reo di aver perso «l’ennesima occasione per fare qualcosa di buono per i tifosi». Per loro Inzaghi è stato un pezzo importante della storia laziale, non certo una bandiera, quelle «le portano i tifosi sugli spalti».

L’AMAREZZA 
Per la maggior parte dei sostenitori di fede laziale, Inzaghi non si è comportato bene, qualcuno lo giustifica per aver scelto i soldi e l’Inter «ma ci sono modi e modi, il suo è stato sbagliato, così non è giusto e fa male». E così Simone, ora per tutti diventa solo e freddamente Inzaghi, uno dei tanti passato alla Lazio. Ferita Anna Falchi: «Inzaghi rappresentava l’uomo giusto per la Lazio, diciamo che era la Lazio. Ventidue anni, prima come giocatore, poi come allenatore nella Primavera, poi nostro allenatore. Abbiamo vinto anche tre titoli, ha portato molti risultati a casa, sempre bene in classifica. Fa davvero male». 
Anche un altro storico tifoso vip come Montesano non digerisce l’epilogo. «Chissà ora cosa succederà, ci ha lasciato la bufera. Capisco la sua scelta, ma non la condivido per niente», le parole dell’attore romano e laziale da una vita. Chiude il direttore del Tg5, Clemente Minum che fa gli auguri al tecnico e non sembra sconcertato come lo sconcerto che regna nella piazza biancoceleste: «Non esistono lati romantici nel mondo del pallone attuale. Ora spero in una rivoluzione e rifondazione».

Ultimo aggiornamento: 30 Maggio, 10:59
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