Prima le nubi sull’FC Jiangsu, ora sull’Inter. Secondo alcune fonti citate da Titan Sports, la famiglia Zhang è pronta a cedere il club cinese per la somma simbolica di un centesimo, a condizione di assumersi la responsabilità del debito, stimato in 500 milioni di yuan, pari a oltre 63 milioni di euro (la maggior parte del quale derivante da stipendi non pagati).
Il Jiangsu di Suning vicino al collasso: «Non si esclude lo scioglimento»
Se i tifosi dell’Fc Jangsu piangono, quelli dell’Inter non sorridono. Il motivo? Suning è sospeso alla Borsa di Shenzhen in attesa di comunicazioni dall’azienda che potrebbero arrivare alla riapertura dei mercati (nella notte italiana). A Pechino circolano voci che vogliono Alibaba di Jack Ma prendere il controllo del gruppo maggior azionista della società nerazzurra. Ormai da settimane è chiara l’esigenza impellente di liquidità del gruppo e probabilmente la necessità di un aumento di capitale o di una fusione. Si parla dell’intervento di un’azienda vicina al Partito che andrebbe in soccorso a Zhang Jindong, imprenditore (tra l’altro) integrato nell’apparato politico comunista.
Da ricordare che già a dicembre, la famiglia Suning per fare cassa aveva dato in garanzia proprio ad Alibaba le attività della holding di famiglia tra cui la quota di controllo dell’Inter e un altro pacchetto della quotata Suning. Non solo. Perché nei giorni scorsi il patron dell’Inter, padre del presidente nerazzurro Steven Zhang, aveva messo a pegno presso la Huishang Bank di Nanchino e presso una finanziaria di Hong Kong altri pacchetti di azioni Suning. La situazione è complicata. Inoltre, prima della sospensione il titolo viaggiava sotto i sette yuan, mentre quando fu acquistata l’Inter era sui 12 yuan.
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