Antonio Conte non è più l’allenatore dell’Inter.
I MOTIVI
Da qui il divorzio e la risoluzione consensuale con una buonuscita di 7,5 milioni di euro, poco più della metà dell’ingaggio dell’ultima stagione. Con tanto di «promessa»/clausola, si vocifera, di non allenare in Italia nella prossima stagione. Specie la Juve. Di fatto, alla base del divorzio tra l’Inter e Conte c’è una diversa visione sui programmi futuri. L’allenatore chiedeva di non vendere nessuno dei big, la proprietà ha invece necessità di chiudere il mercato in attivo di almeno 70 milioni da incassare con la cessione di almeno uno dei big. L’indiziato è Lautaro Martinez (con lui i nerazzurri ricaverebbero un’ottima plusvalenza) ma bisognerà vedere quali saranno le decisioni dei «contiani» come Barella, Hakimi e (soprattutto) Lukaku. Non solo. Il piano aziendale prevede un contenimento del costo del lavoro che deve scendere dagli attuali 220 milioni a 180. Insomma, una cura dimagrante consistente. Adesso su Conte ci sono Tottenham (gli offre quasi 20 milioni di euro all’anno) e Real Madrid. Più defilato il Psg.
LE ALTERNATIVE
Dalla vittoria dello scudetto il 2 maggio a ieri è cambiato tutto. Il grande sogno di Suning era Massimiliano Allegri, che sembra però vicinissimo alla Juventus. Resta viva la pista Sinisa Mihajlovic, che conosce molto bene l’ambiente Inter. Infine, sullo sfondo c’è la suggestione Maurizio Sarri, ma il suo sistema di gioco e la sua visione tattica va un po’ in contrasto con la filosofia di Conte. Molte le proteste dei tifosi nerazzurri. Ieri sono apparsi due striscioni polemici ai piedi della sede dell’Inter: «Ridimensionare i campioni è solo da c......i: mister, staff e giocatori non si toccano»; il secondo: «Zhang prenditi le tue responsabilità o lascia la nostra città». Una delegazione di ultrà è stata addirittura accolta dall’ad Beppe Marotta negli uffici della società. Il dirigente ha spiegato le ragioni – solo economiche – della crisi. Da parte loro, i tifosi hanno ribadito che non è accettabile l’ipotesi di smembrare una squadra capace di vincere lo scudetto. Invece, è quello che rischia di accadere nei pressi di viale Liberazione.
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