Inter in vendita, dalla ricerca di un socio all'addio di Suning. E tra i possibili acquirenti spunta Bertarelli

Il club nerazzurro è stato messo in vendita: la ricerca di un compratore partirà questa settimana attraverso Raine Group e e Goldman Sachs

Martedì 18 Ottobre 2022 di Salvatore Riggio
Inter in vendita, dalla ricerca di un socio all'addio di Suning: ecco cosa può succedere

Se sarà un sogno americano o lo sbarco di qualche sceicco medio-orientale sarà soltanto il tempo a dirlo. Sta di fatto che l’ultima indiscrezione sul futuro imminente dell’Inter arriva dal Financial Times. In sostanza, il club di viale Liberazione è stato messo in vendita e la ricerca di un compratore partirà questa settimana attraverso Raine Group, la banca d’affari americana che ha gestito la recente cessione del Chelsea (con l’addio di Roman Abramovic), e Goldman Sachs. Saremmo quindi a una svolta, anche se in precedenza si parlava soltanto della ricerca di un investitore da parte della famiglia Zhang. Un socio di minoranza, che potesse aiutare la società nerazzurra con l’ingresso di nuovi capitali. E su questo fronte, sembrava forte l’interesse del co-proprietario dei Sacramento Kings, la franchigia di Nba, Vivek Ranadive. Pronto sì a sedersi intorno a un tavolo e parlarne, ma non alla cifra richiesta da Suning di 1,2 miliardi di euro.

La trattativa può partire con una base di 900 milioni di euro, ma l’obiettivo di Ranadive sembra essere quello di non superare quota un miliardo. Adesso, invece, si parla di vendita del 100% del club. Voci come queste, ormai, si moltiplicano ogni giorno. Secondo diverse fonti però, la situazione fatica a sbloccarsi. E uno dei motivi sarebbe da rintracciare nella cause delle banche per i prestiti non restituiti dalla famiglia Zhang. Non mancano le offerte per rilevare la proprietà dell’Inter da Suning, ma le richieste degli Zhang sono sempre superiori alle proposte dei potenziali acquirenti. In questi due anni si è parlato di Bc Partners, del fondo sovrano saudita Pif (che ha poi virato sul Newcastle, in Premier), fino ad arrivare ad alcuni compratori statunitensi, anche come soci di minoranza appunto. E in tanti ora si chiedono perché ancora la cessione non arrivi, visto anche che a maggio 2024 scade il maxi-prestito di Oaktree a Suning per l’Inter di 275 milioni di dollari.

In caso di mancato rimborso, Zhang perderebbe il club che finirebbe in pegno al fondo californiano senza alcun guadagno per Suning (possibilità, per ora, che non interessa a Oaktree). Non è da escludere che lo stallo sia dovuto alle cause che le banche creditrici di Zhang hanno avviato a Hong Kong e Milano per debiti non saldati pari a ben 255 milioni di dollari (quasi 263 milioni di euro). Nel Tribunale del capoluogo lombardo pende una causa (prima udienza in programma il prossimo 8 marzo) intentata da China Construction Bank che cerca di aggredire parte del patrimonio di Zhang fino al punto di chiedere che il manager di Nanchino non rinunci a essere pagato come presidente dell’Inter, in modo da avere un compenso da pignorare.

Insomma, la situazione al momento è complicata. Così come lo è quella di Suning, proprietario dell’Inter dal 2016 con sede a Nanchino. Tanto da essere salvata dal governo cinese e dal gigante del commercio elettronico cinese Alibaba, presente nell’azionariato, con un iniezione di 1,4 miliardi di dollari di nuovi capitali. E per rilevare l’Inter, emergono i primi nomi: due gruppi statunitensi (uno farebbe riferimento al magnate Marc Lasry, co-proprietario della franchigia Nba dei Milwaukee Bucks), un fondo degli Emirati Arabi, la società di investimenti del Bahrein Investcorp e - secondo Sportmediaset - lo svizzero Ernesto Bertarelli, proprietario di Alinghi con cui ha vinto due volte l'America's Cup, in passato accostato alla Lazio.

Ultimo aggiornamento: 20 Ottobre, 10:59
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