Il Genoa a rischio “ripresa”. Il ds Faggiano: «Giochiamo con i baby»

Venerdì 9 Ottobre 2020 di Marco Callai
Il Genoa a rischio “ripresa”. Il ds Faggiano: «Giochiamo con i baby»

Una squadra di calcio a cinque. La definizione del direttore sportivo Faggiano è quanto mai calzante. Il Genoa vive l’incubo Covid-19 da quasi due settimane. L’uscita da questo tunnel appare lenta e laboriosa, le incertezze aumentano giorno dopo giorno. Tutti, giocatori e staff, si attengono rigorosamente ai protocolli ma per il momento, per quanto importanti siano gli sforzi societari, ancora non arrivano gli esiti sperati. Dopo il rovescio di Napoli (0-6), una partita giocata in condizioni straordinarie, e il rinvio della gara interna con il Torino, c’è da benedire la sosta. Anche se verso la trasferta di Verona, la situazione non appare certamente in miglioramento. Anzi.
«DUE PESI E DUE MISURE»
Dall’annuncio della positività di Mattia Perin, avvenuta alle 13 di sabato 26 settembre, a diciassette giocatori in isolamento, dato di ieri.

Nessuna guarigione immediata: dieci su dieci positivi anche al secondo tampone, in attesa dei risultati degli ultimi sette. Maran naviga a vista, con una rosa ridotto all’osso che al Signorini di Pegli, insieme ad alcuni ragazzi della Primavera si allena compatibilmente con i costanti controlli. Già la Primavera. A Radio Punto Nuovo, Faggiano annuncia che lunedì 19 ottobre, alle 20:45, scenderà in campo il baby Genoa. «Non vedo tutelati salute e andamento del campionato, tra i nostri giocatori a disposizione molti sono della Primavera – spiega il ds – Occorre forse chiuderci quattro o cinque mesi in una bolla, come capitano per l’NBA, ma è chiaro che se l’avessimo detto prima non ci sarebbe stati tutti». Il Genoa lamenta due pesi e due misure. «A Napoli siamo andati a giocare e abbiamo fatto i tamponi all’una di notte. Per non giocare contro il Torino, per cui addirittura volevano poi farci recuperare a metà settimana, abbiamo dovuto attendere il giovedì. Per il Napoli, invece, mezz’ora. Non ce l’ho con loro, hanno subito una decisione ma le regole devono esser uguali per tutti». La questione ASL. «La regola FIFA e UEFA non dice che i giocatori con tampone negativo si devono allenare ma a noi la ASL ci ha bloccato». Il riferimento è alla chiusura del Signorini nella passata settimana. Faggiano esprime tutto il suo disappunto anche per la questione delle liste per la serie A. «E’ stato ridicolo dover prendere decisioni adesso con il Covid-19: è il problema per il quale alcuni giocatori non sono partiti». Una situazione che ha creato ulteriore clamore attorno al Genoa con l’ esclusione del danese Schone, attualmente chiuso dall’arrivo di Badelj. Ai rossoblù, quindi, non resta che sperare in una inversione di tendenza e in un miglioramento, almeno graduale, della situazione. Dopo la conferma della positività al secondo tampone, otto giorni dopo il contagio, per Cassata, Lerager, Marchetti, Melegoni, Pellegrini, Perin, Pjaca, Radovanovic, Schone e Zappacosta, si attende a breve il nuovo responso per Behrami, Biraschi, Brlek, Criscito, Destro, Males e Zajc.

Ultimo aggiornamento: 08:54
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