Galliani: «Ho avuto paura di morire di Covid. Ringrazio la Madonna e Berlusconi. Sono pronto al pellegrinaggio»

Mercoledì 12 Maggio 2021
Galliani: «Ho avuto paura di morire di Covid. Ringrazio la Madonna e Berlusconi. Sono pronto al pellegrinaggio»
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Paura di morire di Covid. L'ha avuta anche Adriano Galliani, attuale ad del Monza e per anni alla guida del Milan. Sette giorni di terapia intensiva, con il rischio che non riuscisse più a uscire dall'ospedale, il San Raffaele di Milano, in cui era ricoverato.

La mancanza d'ossigeno, le apparecchiature per farlo respirare e la fede ritrovata. Galliani racconta la malattia e come è riuscito a uscirne. Anche grazie alla Madonna.

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Il racconto

«Ho temuto di morire nei giorni terribili in cui, alle prese con i sintomi tipici della malattia, ho combattuto una dura battaglia per la sopravvivenza che non avrei vinto senza l'aiuto della fede – spiega a «Maria con te» del Gruppo San Paolo, l'ad del Monza, Adriano Galliani –. Ma soprattutto devo ringraziare la Madonna che mi ha sostenuto: senza di Lei sarei sprofondato in un abisso». 

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La malattia

Due settimane di ricovero al San Raffale di Milano per Adriano Galliani. Che ha vissuto anche momenti molto difficili. «Dal 10 al 17 marzo sono stato in terapia intensiva, una prova durissima». Per lui in modo particolare, visto che è «claustrofobico». Galliani racconta che si sentiva «fuori dal mondo, ansioso di rivedere l'azzurro del cielo: un incubo che mi ha fatto scoprire l'importanza delle piccole cose date per scontate». E poi l'aiuto di alcune persone: «Mi è stata preziosa anche la vicinanza, talvolta solo virtuale per forza di cose, dei veri amici cari, primo tra tutti Silvio Berlusconi, che non mi ha lasciato mai solo».

Le preghiere

Galliani non nasconde di aver pregato in quei momenti in cui ha temuto per la sua vita: «Nel pericolo mi sono rivolto ogni giorno a Maria. Purtroppo non sono stato un buon cattolico, non rispettando sempre le regole, ma nel mio cuore non si è mai spenta la fede, intesa come una fonte di speranza e di forza. Alla luce degli ultimi avvenimenti, dopo un esame di coscienza, mi rendo conto di avere sbagliato pregando Maria con tanta intensità mentre temevo per la mia vita e mi riprometto di rivolgere a Lei il mio pensiero anche nei periodi migliori».

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La promessa

Il dirigente sportivo ha fatto anche un voto che ora intende rispettare: salire in pellegrinaggio al santuario della Madonna di San Luca a Bologna: «Voglio ringraziarla per il sostegno che mi ha dato durante la malattia. Ho parlato della mia esperienza senza retorica e non per dare di me stesso una immagine edificante. Essa ha solo il valore di una testimonianza di fede, con un messaggio rivolto a chi soffre e a chi, come me, ha superato la sofferenza: preghiamo nel male, ma anche nel bene, perché abbiamo sempre bisogno di Maria».

Ultimo aggiornamento: 14:07
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