Una vita da bordocampista. Quando dovevi intrufolarti tra la folla e cercare i campione da intervistare. Il mestiere praticamente se l’è inventato Giampiero Galeazzi.
Il primo risale all’11 luglio 1982. L’Italia ha appena vinto i Mondiali (per la terza volta) e Giampiero si precipitò sul terreno di gioco del Bernabeu. Puntò ovviamente Paolo Rossi, l’eroe di quel Mundial, e ricevette le manganellate di alcuni poliziotti spagnoli: «Pensavano che stavo a strangola’ Pablito». In realtà lo aveva abbracciato per strappargli le prime parole dopo quella straordinaria cavalcata.
Altra scena, altro entusiasmo incredibile. È il 10 maggio 1987. La location era uno stadio San Paolo stracolmo per lo storico primo scudetto del Napoli. Galeazzi era inviato a Fuorigrotta e realizzò un vero e proprio scoop: «Il Napoli sta pe vince il titolo, prima della fine me fo chiude negli spogliatoi da Carmando, il massaggiatore». Lui dentro con la sua troupe, gli altri fuori a schiumare rabbia: «Dopo la partita, fori, ce stavano 200 giornalisti da tutto il mondo: Sudamerica, Giappone, Congo Belga; ma dentro c’ero solo io. La genialata fu far fare a Maradona le interviste». Diego intervistò Bruno Giordano e Nando De Napoli, poi rispose alle domande di Galeazzi che stuzzicò pure Corrado Ferlaino: «Presidente, ma lei è il più scalmanato di tutti». Pronta la risposta: «Sono 18 anni, se permette…». Chiusura con un maxi gavettone. La battuta di Galeazzi fece storia: «M’avete fracicato tutto».
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