Finally Friedkin. Ma sempre con molta discrezione, mantenendo un profilo basso: un atteggiamento ben diverso da Jim Pallotta, personaggio più istrionico, basti ricordare l’esordio con tuffo in piscina a Trigoria. Loro invece sono arrivati in silenzio, un po’ nascosti, discreti: ecco Dan Friedkin e con lui il figlio Ryan, designato capo operativo della società Roma. Sono qui, nella Capitale, il loro nuovo luogo di lavoro, o almeno uno dei tanti dei signori Toyota, che fanno la spola tra gli States e Londra. Dan e Ryan avevano promesso che sarebbero arrivati a ridosso dell’inizio del campionato, hanno deciso di anticipare di qualche giorno, visto che si trovavano a Venezia per la Mostra del Cinema. Ora sono qui, si fermeranno per qualche giorno, per poi tornare in occasione della prima gara di campionato che la Roma giocherà in casa (l’esordio sarà in trasferta, a Verona, il 19) ovvero il 27 di questo mese contro la Juventus. Dan e Ryan, muniti di mascherina anti Covid, hanno cominciato i primi giri conoscitivi (è sbarcato a Ciampino, mercoledì sera con il suo areo privato), transitando da Trigoria alla sede dell’Eur. Solo contatti telefonici con il Ceo Guido Fienga, visto il suo isolamento volontario per via della questione De Laurentiis (risultato positivo al Covid e a contatto con il dirigente romanista) e con Zaniolo, che domenica o martedì si opererà in Austria e che i Friedkin li vedrà soltanto in seguito. I nuovi proprietari della Roma, come hanno promesso, si faranno vedere spesso nella Capitale, hanno idea di comprare due case: una per Dan e una per il figlio Ryan che, come noto, sarà quello più presente qui in città e forse dei due è quello che si tratterrà anche in questo primo approccio con il giallorosso. A Roma, ieri, hanno potuto conoscere la squadra e l’allenatore, Fonseca, oltre a visitare una parte del centro sportivo. Hanno salutato qualche dipendente (altri - si racconta - non si sono nemmeno accorti della presenza dei nuovi proprietari). Si sono fermati qualche minuto con i calciatori e hanno assistito a una buona parte dell’allenamento del pomeriggio. Incuriositi anche dal lavoro dei ragazzini dell’Under 11, che stavano lavorando su un campo adiacente. «Siamo felici di essere qui. Conosciamo la tradizione della Roma, insieme con voi vogliamo fare grandi cose. Sappiamo che ci sono da risolvere dei problemi e noi abbiamo intenzione di lavorare per farlo. Voi mettete in campo tutto il vostro impegno. Abbiamo fiducia in voi». La sintesi del discorso - in parte anche in italiano - fatto a squadra e Fonseca. Insomma, è cominciata davvero l’èra Friedkin. La loro presenza a Roma è solo il primo passo. Di lavoro da fare ce n’è, e non si può certo sbrigare in pochi minuti, utilizzati solo per conoscersi.
L’AGENDA E IL MARE
Ci sarà occasione, in questi giorni o nelle prossime scappate nella Capitale, di incontrare le istituzioni dello sport e del calcio, di cominciare gli appuntamenti “politici” con sindaco e con il Governo.
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