Dopo Dzeko, Fonseca: Il tecnico - prima di esser costretto a ritardare la partenza per Crotone - si affianca al capitano: «Mercato? Parlo sempre con Pinto e la società, sanno i giocatori di cui ho bisogno. A Tiago ho dato dei nomi che potrebbero migliorare la squadra, vediamo cosa accade». Il messaggio è chiaro. Il tecnico parla al plurale, ergo i reparti da completare sono più di uno. E nella sua ottica, migliorare è inevitabilmente legato a questo campionato. Tradotto: calciatori pronti. Del resto per Fonseca il futuro è adesso. Sia perché il suo domani dipende dalla qualificazione o meno in Champions. Ma non va sottovalutato come il portoghese abbia fiutato come questo torneo sia quantomai anomalo e se è vero che Juventus e Inter sono le favorite per gli investimenti profusi, dopo «ci sono 5 o 6 squadre che sono forti e possono lottare... tutti abbiamo ambizioni...». Senza andare quindi a cercare una frattura dove non esiste, si può comunque rimarcare come il punto di vista dell’allenatore sia diverso da quello espresso, almeno ufficialmente, dal club. Perché il Ceo Fienga, nel pre-gara di Roma-Sampdoria, ha lasciato intendere come la volontà della proprietà sia di «far leva sulle capacità di scouting, affidandoci anche alla Primavera». Parole comprensibili nell’ottica di un manager che sa come il primo obiettivo della società sia quello di far quadrare i conti, dopo aver chiuso il bilancio a giugno a - 204 milioni e con un indebitamento che ne rasenta i 400 (-393,8 milioni). Dichiarazioni che tuttavia divergono dal pensiero di un allenatore che capisce come il momento di fare uno sforzo sia questo. E a meno che non si riescano a conciliare le due esigenze (ma profili giovani già pronti per alternarsi con i titolari hanno costi elevati) una delle due parti dovrà fare un passo indietro.
PRIORITÀ DIVERSE
Dissonanza che è evidente anche in alcune scelte.
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