Feyenoord-Roma, Mourinho: «La Roma può vincere l’Europa League ma non è la più forte». Le probabili formazioni

Provato il 3-5-2: Pellegrini in ballottaggio con una punta

Giovedì 13 Aprile 2023 di Stefano Carina
Feyenoord-Roma, Mourinho: «La Roma può vincere l’Europa League ma non è la più forte». Le probabili formazioni

dal nostro inviato
ROTTERDAM Il vento freddo che tira fuori dalla sala stampa lo fa entrare sfregandosi le mani. Si guarda intorno, riconosce qualche volto familiare, abbozza un sorriso. Poi, però, quando prende posizione davanti al microfono, Mourinho cambia espressione. Rudi Garcia - che in Arabia danno vicino all'esonero dall'Al Nassr che a sua volta avrebbe puntato il portoghese per la prossima stagione - la definiva «lingua di legno». José ci va vicino. Parla senza rispondere. Fa pretattica su tutto. Dalla formazione («Gioca Pellegrini? Non lo dico. Abraham e Belotti? Sono felici e lo saranno anche se non li facessi di nuovo giocare. Ma magari poi giocano entrambi. Quello che è importante è che sono felice di averli»), al suo futuro. La conferma di Smalling sposta poco. Per carità, dopo aver alimentato anche in questo caso qualche dubbio («È ufficiale? Se è così sono contento») la definisce «una situazione ottima per lui e per la Roma. Per Chris perché ha trovato un livello e una consistenza che cercava negli anni precedenti. E per la Roma perché lui sta avendo un rendimento fantastico. È un matrimonio perfetto, ottimo per tutti e due. Per me? Io sono io, Smalling è Smalling».

Una sentenza.

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UMILTÀ AL POTERE
E allora tanto vale parlare del presente. Anche perché del passato non ne può più: «Io non sono capace di pensare al Feyenoord di Tirana. Sembra che per voi e per loro (ieri sulla questione è tornato anche il tecnico Slot: «Il 25 maggio hanno vinto con un tiro in porta») è una cosa permanente. Per me, l'unica cosa è che ogni giorno a Trigoria vedo la coppa della Conference appena arrivo e mi ricordo che abbiamo giocato contro di loro, ma stop, finisce lì». L'unico guizzo lo ha quando accenna ai pericoli che possono rappresentare gli olandesi: «Abbiamo analizzato tanto il Feyenoord, è un'ottima squadra. Non è un gruppo dove si possono trovare delle debolezze, sono molto forti. Nel loro campionato, che è un torneo particolare, segnano tanto, hanno giocatori di qualità, sono aggressivi, ma sanno anche verticalizzare. Il portiere, poi, ha un bel destro e un bel sinistro per lanciare lungo. Insomma, è un'ottima squadra, la più forte in Olanda, che vincerà l'Eredivisie. Noi, invece, siamo una squadra umile con un tecnico umile e giocheremo con quello che abbiamo: l'equilibrio. Non siamo i più forti in Italia ma puntiamo a vincere l'Europa League».

Il famigerato ambiente del de Kuip non lo preoccupa: «Ho già perduto contro il Feyenoord in questo stadio. Se sono ostili fuori è un peccato. Quando la carica dei sostenitori è solo in campo mi piace, nessun problema». Che non sembra avere nemmeno quando gli viene chiesto di Pellegrini. Il Capitano, non al meglio, è in ballottaggio questa sera con uno tra Abraham e Belotti ma Mou - a domanda diretta - è una sfinge: «Lorenzo è il capitano e lo rimane, continua a essere un giocatore importante. Se l'anno scorso ha fatto più gol è stato più decisivo, magari il meglio in questa stagione sta arrivando». Magari con qualche novità: nell'ultima seduta provato anche il 3-5-2.

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TIFOSI AL SEGUITO
Coloro che invece sarebbero dovuti restare a Roma erano i tifosi giallorossi. La realtà dice altro. Perché chi aveva acquistato pacchetti turistici, che oltre alla partita garantivano un paio di giorni di soggiorno per visitare la città, ha deciso comunque di non perdere l'occasione. Sono perlopiù famiglie, il che almeno sino a ieri non creava particolari preoccupazioni. Monitorata invece con più attenzione la situazione di un gruppetto di tifosi (una ventina) sbarcato ad Eindhoven (distante un'ora da Rotterdam) che assisterà al match in uno dei tanti pub in città.
 

Ultimo aggiornamento: 18:19
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