«Un arbitro donna in serie A? Nel giro di due anni spero di riuscirci».
PROMOSSA
Ieri sera, per vederla all’opera a Cagliari (gara conclusa sul 3-1 per i sardi) in tanti si sono sintonizzati sulla Sardegna Arena. A seguirla con molta attenzione sono stati soprattutto gli organi tecnici dell’Aia, a cominciare dal suo designatore di C Maurizio Ciampi, che credono fortemente in Maria Sole. E il perché lo si è capito proprio alla Sardegna Arena, dove ha saputo conquistarsi il rispetto di tutti gli attori in campo e a bordo campo. Merito della sua forte personalità (si è anche messa in mezzo ad un battibecco tra due calciatori) e un posizionamento sempre congruo allo svolgimento dell’azione. D’altronde, era stato lo stesso Rocchi ad avvertire chi commentava la sua designazione: «Si tratta di una donna tosta e preparata, guardate quanto corre».
DOTTORANDO
Nata a Livorno 31 anni fa, la Ferrieri Caputi fa parte della Can C ed è anche arbitro internazionale nel calcio femminile. Nella vita è ricercatrice alla fondazione Adapt (l’Associazione per gli studi internazionali e comparativi in materia di lavoro) e dottoranda all’università di Bergamo. Nell’Aia è entrata nel 2006, a 16 anni, grazie a un volantino che propagandava un corso arbitri, trovato sulla sella del suo motorino parcheggiato all’uscita del Liceo. Dopo le giovanili e i cinque anni trascorsi tra i dilettanti, è arrivata la promozione nella Can C nella stagione 20-21. In Lega Pro ha diretto sedici gare, sei delle quali nel campionato in corso. Poi il debutto in serie B nello scorso mese di ottobre, arbitrando la sfida tra Cittadella e Spal (terminata senza reti) seguendo l’esempio della campana Maria Marotta. Due nomi da segnare sul taccuino, perché presto le vedremo entrambe in serie A. Sicuro.
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