Roma, Belotti si sblocca ma Mourinho lo riprende: «Troppi tacchi». Il Gallo è pronto a conquistare l'attacco

Sono trascorsi appena venti giorni dal suo insediamento a Trigoria, Mou ha iniziato a plasmarlo e ora vuole renderlo una macchina da gol

Venerdì 16 Settembre 2022 di Gianluca Lengua
Roma, Belotti si sblocca ma Mourinho lo riprende: «Troppi tacchi». Il piano è renderlo una macchina da gol

«Ho visto Belotti fare 4-5 tacchi. Questo non è lui. Deve segnare, col ginocchio, con il cu*o, con la testa. Ha il virus del calcio fantasista. Deve fare gol». José Mourinho bandisce i leziosismi e ammonisce il Gallo che contro l’HJK si è fatto prendere la mano. Eppure, è stato il migliore in campo della Roma nel primo tempo, mentre la squadra sembrava inconcludente e spaesata. Lui, invece, aveva ben chiare le idee: fare gol. Ci ha provato con tiri da fuori, colpi di testa e assist sprecati dai compagni. Magari con qualche tacco di troppo. Mourinho guarda al sodo e se un avversario ha un uomo in meno, allora quella partita va vinta senza troppi fronzoli. Nel secondo tempo la storia è cambiata grazie all’ingresso di Dybala (in rete dopo 69 secondi è il calciatore della Roma più veloce a segnare una rete da subentrato in Europa League), il resto lo hanno fatto Pellegrini e, appunto, Belotti.

Andrea ha messo a segno il primo gol in maglia giallorossa, si tratta del numero 144 carriera e dell’ottavo in competizioni europee.

Un primo passo verso la conferma, dopo i 45 minuti di Udine e i 67 contro il Ludogorets gravemente insufficienti. Era giustificato perché durante l’estate non ha avuto l’opportunità di allenarsi con squadre professionistiche, ha dovuto aspettare che Tiago Pinto mettesse a segno una cessione (Felix) prima di annunciare l’ingaggio del Gallo. Il via libera è arrivato il 28 agosto, sono trascorsi 20 giorni dal suo insediamento a Trigoria, periodo in cui Mourinho ha lavorato per plasmarlo nel minor tempo possibile. I frutti cominciano a vedersi, perché se è vero quello dice che José sui colpi di tacco, è altrettanto corretto sottolineare che è stato l’unico nel primo tempo di ieri a creare azioni pericolose. «È stata un’emozione bellissima segnare sotto la Curva dei nostri tifosi. La gente che urla il mio nome è stato qualcosa di magico. È facile per chiunque giocare con Zaniolo, Pellegrini o Dybala, hanno qualità e possono metterti in porta. Si è visto qualcosa ma non è un punto di arrivo ma di partenza perché si può fare sempre meglio», ha detto Belotti. E se ieri all’Olimpico era solo l’inizio, Mou avrà l’imbarazzo della scelta in attacco. Abraham è avvisato. 


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