Il Mapei Stadium di Reggio Emilia sarà il primo stadio di calcio a riaprire le porte si tifosi.
CHI PIANGE E CHI RIDE
E l’esperimento della Coppa Italia sarà un banco di prova in vista dell’Europeo. A Roma per le tre partite del girone e per il quarto di finale è previsto l’afflusso del 25% della capienza dell’Olimpico. L’apertura è stata inevitabilmente accolta come un grande successo ma a conti la riduzioni sul numero di spettatori fanno piangere le 11 città ospitanti. Secondo uno studio di Pitchinvasion ammonta a 194 milioni di euro la perdita dovuta alle restrizioni sull’accesso agli stadi. In totale saranno 51 le partite giocate. Dai 4,597,120 di viaggi previsti si passa a 1,795,992. I pernottamenti passano da 5,141,320 a 1,987,162. E così la spesa totale stimata di 311,909,713 milioni di euro crolla a 117,576,571. In questo ultimo dato non sono incluse le spese di trasporto. Londra potrebbe subire le perdite maggiori, con una differenza di 65,8 milioni rispetto al guadagno stimato in circostanze normali e con uno stadio al completo. Ma la capitale inglese è anche quella che avrà maggiori benefici economici dal torneo, con un guadagno stimato di 23,3 milioni. La seconda città a subire le perdite maggiori sarebbe Dublino, con una differenza di 25,3 milioni. In terza posizione troviamo Glasgow, con una perdita stimata di 19,3 milioni.Le entrate di Budapest potrebbero rimanere inalterate, a seguito della decisionedella città di aprire completamente il suo stadio. San Pietroburgo beneficerà dell’accoglienza di tre gare supplementari dopo il ritiro di Dublino, assicurandosi un ricavo extra di 13,3 milioni di euro. Così come Siviglia che subentrando a Bilbao avrà entrate per circa 5,5 milioni. E Roma? La perdita stimata è di 11,5 milioni. Dai 15,3 di partenza alla fine la Capitale incasserà appena 3,8 milioni.
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