Roma e l'Olimpico non possono restare senza le “notti magiche”

Martedì 13 Aprile 2021 di Antonello Valentini
Roma e l'Olimpico non possono restare senza le “notti magiche”

Dopo le notti magiche di Italia 90, con gli Europei di giugno Roma vuole rivivere insieme alla Nazionale quell’atmosfera che 30 anni fa trasformò i Mondiali in una festa popolare nello scenario dello stadio Olimpico. Per quello che rappresenta il calcio italiano, con la sua storia e il suo prestigio, «assegnare a Roma la partita inaugurale degli Europei è un omaggio doveroso alla Capitale d’Italia, ma anche un gesto emblematico perché a Roma sono stati firmati nel 1957 i Trattati Internazionali che dettero vita alla Comunità economica europea, poi diventata Unione Europea»: nasce così - approvata all’unanimità nel Congresso Uefa del 2011 a Cipro - la scelta che in quella sede portò alla definizione di un Europeo itinerante, 12 città di 12 Paesi diversi, per celebrare il sessantesimo anniversario di fondazione della Uefa, nata nel 1960.
RUOLO CENTRALE
Nella stessa Assemblea, si decise di riconoscere a Roma un ruolo centrale nel programma: oltre alla partita inaugurale, altri 2 incontri di qualificazione e un quarto di finale. E all’Olimpico sono previste le 3 gare eliminatorie degli Azzurri. Si doveva giocare l’anno scorso, com’è noto: è slittato tutto al 2021 a causa della pandemia, ma la scelta delle sedi e il calendario di gara sono rimasti inalterati. Sentire oggi una sorta di ultimatum da parte della Uefa che minaccia di escludere Roma se entro lunedì prossimo non sarà garantita la presenza di pubblico all’Olimpico, non contrasta solo con la logica e l’incertezza imposta dall’emergenza sanitaria. Suona piuttosto come un affronto a Roma e all’Italia, non solo quella dello sport e del calcio: conciliando l’impegno di una complessa macchina organizzativa in piedi già da un paio d’anni con l’obbligo di navigare a vista, la Figc si sta battendo per raffreddare l’insensibilità della Uefa in questa vicenda.
MISURE SPECIFICHE
Prima la lettera al ministro Speranza, poi l’appello al premier Draghi per salvare gli Europei a Roma sono gli ultimi passi del presidente Gravina per guadagnare spazi di manovra con la Uefa e sostenere la richiesta di spostare in avanti la decisione che riguarda l’apertura dell’Olimpico, in base all’andamento della pandemia e secondo le indicazioni che verranno dalle autorità sanitarie.

Misure specifiche per la presenza del pubblico nello stadio, almeno nel 25% della capienza come richiesto dalla Uefa; controlli sui vaccinati o sulla negatività dei tamponi eseguiti nelle 24/48 ore che precedono le partite; settori ristretti e controllati: la Figc è pronta a gestire in sicurezza lo stadio Olimpico. E Roma non vuole perdere l’occasione di altre notti magiche.


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