Dybala, manca solo una "joya" nel derby: nessuna vittoria né gol contro la Lazio

Paulo ha già segnato 11 gol ai biancocelesti, ma da quando veste la maglia della Roma è a ancora secco. Domani (ore 18) ci riprova

Martedì 9 Gennaio 2024 di Stefano Carina
Dybala, manca solo una "joya" nel derby: nessuna vittoria nè gol contro la Lazio

ROMA Da talismano a tabù il passo è stato breve. C'era una volta Dybala che vedeva la Lazio e lasciava il segno. Squadra che, tolto l'Udinese (al quale ha segnato 13 reti), è sempre stata la sua vittima preferita in serie A. Ben 11 le reti rifilate ai biancocelesti prima di approdare alla Roma. La prima quando giocava al Palermo (2-2 nel 2013), l'ultima nella Supercoppa Italiana persa 3-1 con la maglia della Juve nel 2019. In mezzo la doppietta ai granata nel 2017 con tanto di esultanza alla Batistuta palesando una mitraglia che poche altre volte in carriera ha mostrato. Quattro anni senza gol alla Lazio sono lunghi. Non quanto tre derby vissuti come un comprimario ma tant'è. Fuori nel primo per una lesione muscolare alla coscia; appena 45 minuti nel secondo, sacrificato da Mourinho nell'intervallo dopo l'espulsione di Ibañez; anonimo nel terzo, quello del 12 novembre scorso. È tempo di tornare a splendere.

La Joya ci conta anche perché ad oggi è l'uomo in più di José. Due reti in quattro giorni a Cremonese e Atalanta, sono il biglietto da visita per domani. E poco importa che siano arrivate su rigore: Paulo sta bene e quando non gioca con la paura è il calciatore con maggiore classe in tutta la serie A. Figuriamoci nella Roma. Anche perché Lukaku, da 3 partite, vive un momento di appannamento dovuto all'inevitabile fatica per esser costretto a giocare sempre. Anche l'altra sera, contro Gasperini, la Roma si accesa grazie a Dybala. Potenza, istinto e intuizione: quando la palla finisce tra i suoi piedi c'è sempre la sensazione che possa accadere qualcosa.

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OBIETTIVI

"U picciriddu", come veniva soprannominato ai tempi di Palermo, è ormai diventato grande. Lo scorso anno ha vinto il Mondiale in Qatar, a novembre ha compiuto 30 anni, in estate sposerà Oriana Sabatini. È venuto il momento di dare seguito alla promessa di qualche settimana fa: «Voglio vincere con la Roma». Farlo domani, nel derby, aprirebbe un pertugio nel quale infilarsi e provare a sfatare l'incantesimo della decima coppa Italia (da lui vinta 4 volte) che vuole la Roma mancare l'appuntamento con il successo nella manifestazione addirittura dal 2007-08. È vero che poi in semifinale ci sarebbe da affrontare probabilmente la Juve ed eventualmente bisognerebbe vincere la finale (tra l'altro i giallorossi sono l'unica big a non averne disputata una nell'ultimo decennio) ma questa stracittadina pesa come poche altre. Il momento della Roma è delicato. Ottava in classifica e con un playoff di Europa League da disputare, essere eliminata domani sgonfierebbe la possibile ciambella di salvataggio di fine stagione e aprirebbe una piccola crepa nell'atteggiamento fideistico della tifoseria giallorossa. Mourinho ne è consapevole e si affida, come a Budapest, al suo Paolino. La delicatezza della partita, quindi, è fuori discussione. Come è ovvio che il risultato di fine anno condizionerà il futuro di tanti. Se la questione Special vive un lungo momento di stallo nel rapporto tra il tecnico e la famiglia Friedkin, anche la Joya sarà chiamato a fare una valutazione. Molto dipenderà proprio dal futuro del portoghese, dalle ambizioni giallorosse e da quel contratto che scade nel 2025 (con opzione per un anno in più) che la Roma non ha ancora rinnovato. Dybala - che ha una clausola di 13 milioni esercitabile anche in questa sessione di mercato - si aspettava un segnale in estate. Non è arrivato. La Roma invece si attende un segnale da lui domani. All'improvviso, il derby di coppa Italia è diventato il primo crocevia stagionale.

Ultimo aggiornamento: 10 Gennaio, 07:45
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