Il racconto e la gioia di Dybala: «Mi dicevo di rimare freddo». E la dedica silenziosa al papà

Lunedì 19 Dicembre 2022 di Stefano Carina
Paulo Dybala esulta per aver vinto la coppa del Mondo

ALBUFEIRA C'era una squadra e un allenatore che a quasi 8mila chilometri di distanza stava facendo il tifo per lui. C'era la compagna, Oriana, che quando lo ha visto incamminarsi verso il dischetto ha chiuso gli occhi. Ma come racconta Dybala, in quei momenti, sei solo. Tu e il pallone: «Mi dicevo, rimani freddo. Non era facile. Però dovevo restare freddo nella testa, nelle emozioni. La Francia aveva sbagliato e io dovevo segnare. Ho tirato centrale ed è entrata. Ho pensato alla gente di Cordoba, a tutto, a tutti. Quello che sto provando ora non potrò più riviverlo». Paulo è sfigurato dalla felicità. Un mondiale non si vince tutti i giorni. E poco importa che per lui sia stato in salita, dietro, in silenzio, ad attendere le briciole concesse da una divinità del pallone come Messi. Al momento giusto, ha lasciato il segno: «Sono felice, l'appoggio della tifoseria è stato fantastico. Prima della serie, Leo ci ha raccolto e ci ha detto 'Non dobbiamo deluderli', riferito al nostro popolo. Noi gli abbiamo risposto che i rigori non li avremmo sbagliati e così è stato. Ora non vediamo l'ora di tornare in Argentina e festeggiare con loro».

Dedica silenziosa

Per l'attaccante della Roma, dopo la vittoria, è anche il momento dei ringraziamenti: «Grazie a chi mi è stato vicino, a chi come lo staff medico argentino mi ha aiutato ed è venuto anche a Roma per curarmi, al ct Scaloni che mi ha aspettato e che nel momento più delicato ha avuto fiducia in me».

Ma la dedica più bella, quella silenziosa, raccontata soltanto dagli occhi che guardano il cielo mentre tocca la coppa del mondo, è per il papà, perso quando aveva 15 anni per un male incurabile. 

Ultimo aggiornamento: 20 Dicembre, 11:57
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