Lo strano caso della Coppa Italia: da intralcio a spot per la ripresa del calcio

Venerdì 29 Maggio 2020 di Alessandro Angeloni
Lo strano caso della Coppa Italia: da intralcio a spot per la ripresa del calcio
Alla fine, una piccola vittoria, il ministro dello sport Vincenzo Spadafora, l’ha portata a casa. Si ricomincia a giocare (non è questa la sua vera vittoria) e lo si fa in chiaro (questa sì). Lui che aveva proposto il calcio per tutti, come in Bundesliga, oggi è il più soddisfatto. Ma in Italia certe logiche non passano e tutto il campionato gratis proprio non si poteva. Tuttavia si ricomincia, con la Coppa Italia, il 13 e il 14 giugno, sabato e domenica, un week-end di fuoco (anche per il calco). In programma le due semifinali di ritorno di Coppa Italia, Juventus-Milan (andata a San Siro finita 1-1) e Napoli-Inter (vittoria a Milano per 1-0 da parte della squadra di Gattuso). L’obiettivo è completare il torneo nazionale tra il 13 e il 17 giugno, prima della ripresa del campionato, prevista per il 20, poi vedremo se si ricomincerà con i vecchi recuperi o con la 27esima giornata completa. 
TUTTO IN 5 GIORNI
Quindi, Coppa in 5 giorni (e c’è chi, come il Milan, protesta: «Non è giusto assegnare un trofeo così in pochi giorni», le parole di Scaroni, presidente rossonero), distribuiti su cinque. La finale è prevista mercoledì 17. Alla fine la competizione più bistrattata, quella che pesa di più, quella in cui le squadra vanno in campo con le terze fasce, sarà per un anno al centro del mondo. Felice la Rai, che detiene i diritti (si prevedono grandi incassi pubblicitari), non scontenti i club, e nemmeno le tv a pagamento (Sky e Dazn), che potranno rifarsi qualche giorno dopo con il campionato, che però non sarà visibile in chiaro. Una vittoria da una parte (Spadafora) e una dall’altra (le pay tv). E pensare che questa competizione, quando un mese fa si riparlava di un eventuale ritorno al calcio, non veniva proprio calcolata: si diceva addirittura che sarebbe stata abolita, cancellata. Ed ecco invece che la Coppa Nazionale torna ad avere (giustamente) una sua dignità, se non altro per le squadra che presenterà in campo il 13 giugno, la data dell’anno zero. Quello della storia. Una data che ricorderemo tutti tra dieci o quindici anni. «ll calcio, in Italia, dopo il lockdown per il Covid-19, riprende dopo tre mesi di stop con le semifinali di Coppa Italia». Segniamocela, la sentiremo spesso. Nelle idee del ministro Spadafora c’era proprio un ritorno soft, e le due partite di Coppa (una a Torino, una a Napoli), più la finale (a Roma) , come una specie di prova generale in vista della ripartenza del campionato, che poi dal 19/20 attirerà l’attenzione delle tifoserie di tutta Italia. Lo stesso Spadafora ha spiegato il suo piano dopo la riunione risolutiva, che ha ridato aria al calcio, fermo ormai da più di due mesi. «Spero che si possa dare un segnale positivo utilizzando la settimana dal 13 al 20 giugno per completare la Coppa Italia. Sarebbe un bel segnale perché si potrebbero trasmettere tre partite importanti in chiaro, sulla Rai. Sarebbe un beneficio per tutti gli italiani». Tutto “chiaro”, no?

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