​Ajax, allarme colpi di testa: i ragazzi tra gli 8 e i 12 anni giocheranno con un pallone di gommapiuma

Martedì 29 Dicembre 2020 di Benedetto Saccà
Ajax, allarme per i colpi di testa: i ragazzi tra gli 8 e i 12 anni giocheranno con un pallone di gommapiuma

Alla fine se ne sono accorti. A qualcuno, nonostante i molti improvvisati al timone del calcio, è venuto il dubbio.

E se, giusto per caso, il pallone in quanto pallone fosse troppe pesante per i bambini? E se, ma solo nei ritagli di tempo naturalmente, ci mancherebbe, fosse appena il caso di tentare di capire se un colpo di testa possa far male a un bimbo – o, per dire, avere delle conseguenze mediche? Bene. In Olanda, terra piuttosto all’avanguardia e famosa per le proprie frequentazioni con il futuro, molto umilmente e sommessamente, si sono fatti la domanda. 

In particolare all’Ajax, se la sono posta. E, nell’arco di poche settimane, dopo apposite consultazioni di medici, studiosi, pediatri, fisioterapisti e luminari di vario rito, hanno emesso una rispostina di sole due lettere, eppure piuttosto eloquente e per nulla soggetta a fraintendimenti. Sì. Sì? Sì, il pallone può rivelarsi troppo pensante per i bambini. Così i lungimiranti dirigenti dell’Ajax si sono riuniti in uno stanzone, rispettando scrupolosi ogni protocollo sanitario, e hanno emesso il verdetto, decretando: le categorie del vivaio comprese tra gli 8 e i 12 anni giocheranno con un pallone speciale. E cioè. Non il pallone regolamentare – quello della prima squadra, tanto per capirci – bensì con un pallone niente meno che fatto di gommapiuma o, se preferite, di gommaspugna – poliuretano espanso elastico, per gli espertoni della materia. 

Il tema è scottante, si capisce. Dopotutto chiunque abbia giocato, da bimbo, con un pallone serio – non il velenoso Tango, non lo svolazzante Supertele... – si sarà vagamente reso conto che andare a colpire di testa può determinare momenti di spaesamento, vertigini, vista annebbiata. D’altra parte va saputo che la regola numero due del gioco del calcio stabilisce che il pallone sia sferico con una circonferenza compresa tra i 68 e i 70 centimetri; soprattutto abbia un peso compreso tra 410 e 450 grammi; e sia gonfiato a una pressione compresa tra lo 0,6 e le 1,1 atmosfere sul livello del mare. Insomma. A poter danneggiare la testa dei bambini sotto il profilo cerebrale non sarebbe tanto il colpo di testa singolo, quanto la ripetizione del gesto. Dopo duecento colpi di testa a una palla di quasi mezzo chilo, magari, il bimbo può accusare qualche problemino. Magari...

Ci informano i megadirettori dell’Ajax di monitorare «la ricerca scientifica in questo settore». Poi si avventurano nella spiegazione: «Solo dopo i sedici anni la testa è preparata a sufficienza per subire certi colpi. I bambini non devono essere esposti a determinati rischi».

Come detto, alcuni studi internazionali dimostrano che i colpi di testa possono causare danni cerebrali nell’andare del tempo. L’Università di Glasgow, ad esempio, ha illustrato nel 2019 che i calciatori hanno una probabilità di sviluppare lesioni cerebrali, danni neurodegenerativi e demenza senile circa 3,5 volte maggiore rispetto al resto della popolazione. 

Subito la Scottish Football Federation ha vietato ai bambini sotto i 12 anni di colpire il pallone di testa, imitando peraltro gli Stati Uniti, che già avevano varato una scelta simile nel 2015 dopo la crescita terrificante di casi di demenza intrecciati al football americano.

Non per un caso alcuni nomi di spicco del calcio inglese come David Beckham o Wayne Rooney hanno portato il tema all’attenzione dei vertici della federazione e dei sindacati britannici. E pure Jürgen Klopp, il tecnico del Liverpool, si è unito alle richieste di Beckham e Rooney, mentre Frank Lampard del Chelsea ha annunciato di voler cambiare i metodi di allenamento proprio per curare al meglio l’aspetto legato al gioco aereo. E, finalmente, anche il sindacato inglese dei calciatori ha cominciato timidamente a tentare di convincere e di persuadere tutte le squadre a incamminarsi in questa direzione. Alla fine, grazie al Cielo, se ne sono accorti.

Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 00:10
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