Chelsea e Psg, quanti soldi sull'orlo del burrone. E per Neymar la stagione è già finita

Tra domani e mercoledì i due club che hanno speso di più sul mercato rischiano di essere eliminati dalla Champions

Lunedì 6 Marzo 2023 di Stefano Boldrini
Neymar, 31 anni, ha già finito la stagione per infortunio

Storia e titoli planetari non hanno prezzo, neppure per emiri e miliardari americani.

Il Chelsea, dentro o fuori dalla Champions nel ritorno di martedì degli ottavi contro il Borussia Dortmund (1-0 per i tedeschi all’andata) e il PSG, costretto a ribaltare mercoledì in Germania lo 0-1 incassato al Parco dei Principi con il Bayern, dovrebbero averlo capito da un pezzo. Ma se i londinesi almeno due volte (2012 e 2021) sono saliti in cima all’Europa, i francesi hanno solo sfiorato la coppa dei sogni, nel 2020, nella finale di Lisbona contro, tanto per cambiare, il Bayern. La vigilia del Psg è stata resa più cupa dalla notizia che Neymar dovrà essere operato ai legamenti della caviglia destra: una scelta dolorosa, ma necessaria per evitare una recidiva e guai peggiori. Per il brasiliano, stagione finita. 

PROFONDO BLUES
Il Chelsea, valore della rosa superiore al miliardo di euro, è all’anno zero: l’addio di Roman Abramovich ha portato all’avvento di Todd Boehly, imprenditore statunitense, capogruppo di un consorzio di riccastri. Ammainata la bandiera russa, nel centro tecnico di Cobham sventola ora quella a stelle e strisce. Altra cultura, stessa logica: spese a mani basse. Quasi 700 milioni di euro nelle due finestre di mercato hanno fatto impallidire persino Abramovich. Uno studio interessante, consultabile sul sito Transfermarkt, dimostra che ogni punto costa ai Blues 120 milioni di euro: la cifra più alta dei cinque campionati europei top. Decimo in campionato e a -11 dal quarto posto, bocciato in FA Cup e Coppa di Lega, il Chelsea rischia però di ritrovarsi fuori da tutto ai primi di marzo. L’effetto-esonero di Tuchel a settembre, con lo sbarco di Graham Potter, è durato fino al mondiale. Dopo il Qatar, il diluvio. Anche per il “maghetto”, il licenziamento è uno scenario probabile. Gli infortuni (Silva, Azpilicueta, James, Pulisic, Kanté, Mendy) e la squalifica di Mount sono un alibi inconsistente. Potter maneggia 31 giocatori e per l’ex guru del Brighton è una bella rogna: in effetti sono troppi. Ma quando il grande capo ti ha messo a disposizione anche il miglior giovane di Qatar 2022, l’argentino Fernandez, pagato 121 mln di euro, c’è poco da dire. La stranezza è che ha tolto le tende Jorginho, approdato all’Arsenal: l’italo-brasiliano sta viaggiando verso la conquista della Premier e avrebbe fatto comodo a Potter. Altra stranezza: Aubameyang, riportato a Londra, finito in tribuna e ora richiamato in prima squadra. Perché poi, uno dei problemi è che il Chelsea segna poco: appena 24 centri in Premier, con un desolante – 1 in differenza reti. 

FUTURO DA SCRIVERE
Il Psg, al netto dell’infortunio di Neymar, sta peggio. Serve un’impresa in Germania: da una parte 14 trofei internazionali, tra i quali 6 Coppe dei Campioni/Champions; dall’altra solo la Coppa delle Coppe 1995-96, 15 anni prima l’avvento della proprietà qatariota. Il rischio di salutare l’Europa è fondato, anche se il Psg ha festeggiato, nel 4-2 al Nantes, il gol numero 201 di Mbappé. “Un record speciale per un tifoso del PSG come il sottoscritto, ma in testa ho l’Europa. Se avessi legato il mio futuro alla Champions, sarei già lontano. Ora però sono qui”. La puntualizzazione non chiude le porte ad un eventuale addio, nonostante il mezzo miliardo incassato con la permanenza nel PSG e le pressioni del governo, presidente Macron in testa: Kylian è il simbolo di Parigi 2024, la terza Olimpiade della capitale francese. L’opzione Real Madrid resta però sul tavolo. Un’altra delusione in Champions peserà sulle scelte di Mbappé. Lui e un Messi in forma foraggiano le speranze di qualificazione in Germania. Riusciranno i nostri eroi, rivali nella finale mondiale e ora di nuovo sotto la stessa maglia, a compiere la grande impresa?

Ultimo aggiornamento: 8 Marzo, 09:24
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