Caso Diawara: ecco la sentenza, la Roma aspetta il punto di Verona

Lunedì 9 Novembre 2020 di Ugo Trani
foto Mancini

La Roma vuole subito il 2° posto.

Da conquistare già in giornata e dunque prima della ripresa del campionato. Ma per riuscirci non si sa nemmeno se basterà l’impresa fuori del campo, provando ad annullare lo 0-3 a tavolino a seguito dell’errore nella compilazione della lista di gara (assenza di Diawara) nel match del 19 settembre al Bentegodi contro il Verona . A presiedere - via web (ore 14,30) - non sarà Piero Sandulli ma il suo vice Lorenzo Attolico, cambio in corsa obbligato per la battuta tagliente pronunciata dal presidente della Corte d’Appello sulla vicenda che causò la replica velenosa del Ceo Fienga («Permetteteci almeno la difesa»). La sentenza è attesa nel tardo pomeriggio. Di sicuro è una missione quasi impossibile. Il fatto che in questa fattispecie regolamentare non esista una gradazione della pena, diminuisce i margini di successo. Partendo da questo presupposto, la società giallorossa contesterà proprio l’iniquità della norma, visto che non potendo equiparare l’errore al dolo, questa è la classica sanzione che necessiterebbe invece di una progressione. La Roma evidenzierà inoltre sia il mancato vantaggio (aveva 4 slot liberi da utilizzare) che la compartecipazione della Lega Calcio nell’errore, visto che tra il primo e il secondo alert, il funzionario preposto ha concesso una sorta di via libera (i suoi sms sono nel ricorso). Tuttavia l’unico modo per cancellare lo 0-3 è che la Corte d’Appello interpreti il caso come assolutamente atipico e inedito (il caso del Sassuolo, punito in passato, è completamente differente: Diawara (foto Mancini) poteva giocare) e si convinca che esistono i presupposti per modificare la norma, sul modello della Cassazione. Non sarebbe la prima volta: accadde già nella distinzione tra discriminazione razziale e quella regionale-territoriale e nell’applicazione della prova tv con Strootman.

Ultimo aggiornamento: 09:26
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