Di Natale: «Il calcio dovrà portare a termine i campionati per il bene di tutti»

Sabato 4 Aprile 2020 di Stefano Giovampietro
Antonio Di Natale con Gianpaolo Pozzo
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Dalla sua casa di Empoli, Antonio Di Natale, indimenticabile ex capitano dell'Udinese in serie A, ci racconta la sua vita ai tempi del Coronavirus: "E' un periodo che sto vivendo un po' come tutti. Ritengo che le misure scelte dal Governo siano molto giuste, perché per fermare questo virus c'è bisogno che stiamo tutti in casa, e infatti negli ultimi 15-20 giorni stiamo vedendo dei piccoli buoni risultati dopo questi sacrifici che gli italiani stanno facendo".
Come trascorri le giornate? "Mi alleno a casa perché è importante tenersi in movimento; mi piace giocare in giardino a calcio con mio figlio. Cerco sempre di fare qualcosa per non stare fermo in casa senza fare niente".


Filippo e Diletta cosa fanno invece? "Loro la mattina studiano perché la scuola dà i compiti e li fa lavorare al computer dalle 9 alle 12. Nel pomeriggio anche loro giocano e si tengono in movimento; stanno facendo l'abitudine a qualcosa di inaspettato che ha stravolto la loro quotidianità".

L'Italia si è comportata bene come paese? "Sì, e credo che dobbiamo fare tutti i complimenti ai medici, infermieri e tutto il personale medico che lavora per noi in prima linea. Loro stanno facendo davvero un grandissimo sforzo per tutti quanti noi".
Come ti poni rispetto alla ripresa dei campionati? "Per me è difficile parlare di calcio ora dopo tutte le morti a cui stiamo assistendo. Di sicuro non si riprenderà a breve, ma il mio pensiero è che i campionati andranno in ogni caso finiti, anche a costo di giocare a giugno, luglio o agosto, per evitare tutte le complicanze e questioni legali".

L'annullamento dei campionati creerebbe disagi quindi? "Sì, anche per le stesse società e per i loro bilanci. Più avanti se ci sarà la possibilità di finire i campionati, andrà fatto per un senso di giustizia sportiva. Va anche detto che il calcio e lo sport aiuta molto le persone, a cui vedere un po' di spettacolo può fare solo che bene".

Anche perché sarebbe un peccato non poter, parlando dello Spezia, provare a raggiungere la Serie A sul campo. "Sicuramente sì, ma basti pensare alla beffa che subirebbe il Benevento che ha praticamente vinto il campionato a metà stagione con 18 punti sulla seconda. Dietro di loro ci sono Crotone, Spezia e tante altre squadre che vogliono giocarsi le chances di promozione sul campo. Per questo i campionati vanno finiti, anche perché poi vengono meno anche gli sponsor e tante società rischiano di non potersi nemmeno iscrivere al campionato successivo".

Lo Spezia come si è organizzato in tempo di Covid-19? "Si allenano tutti da casa, anche i miei ragazzi del settore giovanile. Lavoriamo molto tramite computer con il preparatore atletico e abbiamo predisposto per i ragazzi tre allenamenti settimanali da svolgere in casa".

A La Spezia sta rinascendo Simone Scuffet, ora accostato al Torino. "Sono contento per lui; quando il direttore, l'allenatore e il preparatore dei portieri mi hanno chiesto informazioni su di lui, ho detto loro che per la B sarebbe stato un lusso un portiere così. Ha dimostrato umiltà nell'accettare di scendere di categoria e merita di tornare in A".

Magari di nuovo all'Udinese al posto di Musso che piace all'Inter? "Non so quali siano gli accordi tra Spezia e Udinese. Se tornasse a Udine mi farebbe piacere perché lui è un friulano doc e ci tiene molto a tornare a casa. Ma anche in altre squadre farebbe vedere di essere pronto al ritorno in A".

Come cambierà per te il mercato d'ora in avanti? "Dopo una legnata del genere a livello mondiale, cambierà sicuramente molto. Le società dovranno cercare di spendere il giusto perché secondo me prima di due o tre anni non si tornerà totalmente alla normalità delle cose. Comunque i giocatori bravi continueranno ad avere mercato, e l'Udinese continuerà a valorizzare talenti".

Un saluto ai tifosi dell'Udinese. "Porto con me sempre i tanti ricordi dei 12 anni a Udine, che è la mia seconda casa, una vera e propria famiglia.
Li saluto tutti affettuosamente e li porto sempre nel cuore; aspetto il momento in cui potremmo tornare a incontrarci".

Ultimo aggiornamento: 14:27
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