Giocatori distratti, il Southampton stacca il wi-fi

Giovedì 28 Marzo 2019 di Romolo Buffoni
Internet social
Giocatori distratti, con la testa sui social o stanchi per aver giocato alla play per troppe ore al giorno. Il Southampton, squadra di Premier League inglese, ha detto basta. L'allenatore Ralph Hassenhuettl, ha vietato ai giocatori biancorossi di accedere al wi-fi negli hotel prima delle partite per aiutarli a mantenere la concentrazione sul loro lavoro ed evitare di fare le ore piccole su tablet e smartphone. «Ero contrario a questi giochi nel mio ultimo club - ha detto Hassenhuettl che proviene dai tedeschi del Lipsia - I giocatori giocavano fino alle 3 di notte prima di una partita, devi essere attivo e proteggerli. Non è un piccolo problema, se sei onesto è come una dipendenza da alcool o droghe, è qualcosa a cui sei dipendente e questo significa che devi proteggere i giocatori ed è qualcosa che dobbiamo fare come club e proteggerli significa aiutarli a non passare così tanto tempo su queste cose».

Insomma, se un tempo compito di allenatore e staff tecnico era sgominare in ritiro tavoli da poker nelle stanze dei calciatori o incursioni di donnine allegre, oggi i club devono difendersi dalla tecnologia tanto che, a quanto riposta il tabloid inglese Sun, un big del calcio inglese ha giocato a Fortnite fino a 16 ore al giorno, a volte saltando l'allenamento.

Il Southampton, 16° in classifica con soli due punti di margine sulla zona retrocessione, è passato al contrattacco fin da questo weekend che lo vede impegnato a Brighton in una sorta di spareggio-salvezza. «Finché non viene definita dal governo ufficialmente come una malattia - spiega ancora Hassenhuettl - dobbiamo proteggere i giocatori a modo nostro. Se si trattasse di una malattia, sarebbe facile dire alle compagnie che forse devono mettere un blocco dopo tre ore, ad esempio. Altrimenti blocchiamo il wi-fi in hotel per la sera, quindi non possono più giocare». Anche l'utilizzo dei social media è monitorato: «Sono sempre in contatto con il mio capitano e alcuni giocatori - ha chiarito il tecnico - I social media sono uguali e ci sono possibilità di tagliarli dopo poche ore e ciò a volte sarebbe necessario. Fa parte della nostra comunità e del presente e dobbiamo affrontarlo e talvolta proteggere i giocatori che dobbiamo aiutare».
Ultimo aggiornamento: 16:53
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