Primo sì soffiato, fra un tiro e un altro.
PIANO B
Lasciatelo cantare, è un Italiano vero. In realtà, italo-tedesco. E, prima di firmare il rinnovo sino al 2023 con lo Spezia, rivede Lotito. E’ successo ieri pomeriggio, non a Formello né a Villa San Sebastiano, il luogo resta segreto: il presidente biancoceleste c’aveva già parlato, lo ha risondato di perderlo. Lo intriga il suo calcio rivoluzionario, anche se Vincenzo potrebbe essere risucchiato dal grande salto e per il dopo Inzaghi non è certo un nome di grido. Forse meglio Mihajlovic, l’ex tenuto comunque in caldo, anche se non convince del tutto. Aspettando Sarri, il club capitolino continua a muoversi e a guardarsi intorno. Mazzarri è stato offerto, Andrea Pirlo potrebbe essere a breve chiamato. Proseguono anche i contatti col superprocuratore Mendes, che ha più di un assistito corteggiato: Conceicao vuole confrontarsi ancora con la Champions, a Tare piace Espirito Santo, svincolatosi dal Wolverhampton. Ma il concorrente più agguerrito resta l’ex Marsiglia Villas Boas, nonostante il suo sbarco a Roma sia stato rimandato. La Lazio smentiva ieri l’appuntamento, mica un incontro in seguito.
DIFESA
Va perlustrata di giorno in giorno ogni pista all’estero. Ora spunta Christophe Galtier, liberatosi dal Liille dopo la vittoria della Ligue 1: sembrava a un passo dal Nizza, ci sono anche Real e Tottenham in agguato. Intanto l’Inter sembra stia aspettando le mosse della Lazio per l’annuncio d’Inzaghi, libero dal 30 giugno. Ieri Acerbi, in sua difesa, è uscito per primo allo scoperto: «Grazie mister per questi 3 anni passati al tuo fianco. Mi hai voluto fortemente e sei stato fondamentale per la mia crescita, dandomi sempre una fiducia che ho cercato di ricambiare al massimo». Lo hanno seguito a ruota anche Immobile e Luis Alberto «Un padre e un amico, abbiamo combattuto l’uno al fianco dell’altro per il bene della Lazio». E’ rimasto dalla sua parte, lo spogliatoio, chiunque arriverà dovrà riconquistarlo. E dovrà sedurre quei tifosi, che ora si scagliano di notte contro Tare per il suo addio, dopo l’ennesimo mercato sbagliato. Tutta la società è sotto il fumo amico.
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