Juventus, Allegri riparte da Dybala. «Paulo titolare, a Londra una figuraccia, impensabile vincere per 20 anni consecutivi»

Venerdì 26 Novembre 2021 di Alberto Mauro
Juventus, Allegri riparte da Dybala. «Paulo titolare, a Londra una figuraccia, impensabile vincere per 20 anni consecutivi»

Dalla figuraccia di Londra alla trappola Atalanta. Settimana caldissima in casa Juve, che domani affronta Gasperini in uno spareggio anticipato per il quarto posto in Champions. «Complimenti all’Atalanta che da anni fa un ottimo lavoro: domani non è decisiva, lo saranno le prossime 6 da qui alla fine del girone d’andata», ha iniziato Massimiliano Allegri in conferenza stampa.

FIGURACCIA. «La partita che dovevamo vincere, l’abbiamo vinta a Torino contro il Chelsea.

Dispiace perdere 4-0, non va bene fare queste figure, ma fino al 55’ la gara è stata in equilibrio: paradossalmente abbiamo fatto meglio a Londra nel primo tempo rispetto a Torino. Dopo il secondo gol ci siamo sciolti».

RECUPERI. «Dybala è in buona condizione, domani partirà dall’inizio. De Sciglio sarà a disposizione martedì. Ramsey non è ancora pronto. Bernardeschi e Chiellini hanno lavorato con la squadra e contro l’Atalanta ci sono, non ho ancora deciso se giocherà Pellegrini o Alex Sandro. In questo momento si va avanti con la difesa a 4, il nostro tallone d’Achille al momento sono le medio-piccole. Chiesa ha qualità straordinarie, ma come tutti ha bisogno di lavorare per migliorare in certe situazioni».

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Allegri: «Era impensabile che la Juve potesse vincere per 20 anni»

JUVE SOSTENIBILE. «Questa rosa ha giocatori di qualità, va fatto un percorso di crescita per migliorare e tornare ai nostri soliti risultati, A marzo sarà un’altra stagione, ci dovremo arrivare in modo ottimale. Agnelli in estate mi ha chiesto una Juve sostenibile, e i risultati: ma se arrivano in un anno, 6 mesi o due anni non lo so. Era impensabile che la Juventus potesse vincere per 20 anni, il campionato italiano è tornato equilibrato. Conta la differenza reti: il calcio si è evoluto, ma c’è una cosa che non cambia: la differenza reti. Si può stare qui 5 giorni a parlare, ma da una cosa non si scappa: la differenza reti».


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