Nei giorni scorsi Suning aveva smentito le indiscrezioni sulla cessione delle quote di maggioranza dell’Inter, ma adesso arrivano le prime manifestazioni di interesse del mondo finanziario per entrare con una quota di minoranza nel club di viale Liberazione.
RISTRETTEZZE
Un passo doveroso a causa del periodo difficile in ambito economico. Sia per le strette economiche del governo di Pechino sugli investimenti nel calcio (che rendono anche difficile avere una liquidità in tempi brevi) sia per l’emergenza coronavirus, che sta martoriando ogni angolo del globo. Argomenti diventati di attualità dopo l’incontro tra la società e Antonio Conte poco dopo Natale, nel quale era stata ribadita la volontà di abbassare il tetto ingaggi e ridurre gli investimenti.
L’ACCORDO CON ALIBABA
Da ricordare come a inizio dicembre, per reperire liquidità, Suning abbia concluso un accordo con la società Taobao di Alibaba, partner della famiglia Zhang in molti affari. In questa intesa, che riguardava un importo di 126 milioni di euro, rientrava anche la cessione in pegno al colosso dell’e-commerce di Jack Ma della cassaforte nella quale è custodita la quota di controllo dell’Inter. Su questo versante, però, c’è da segnalare il rapporto non proprio idilliaco tra Ma e il governo cinese. In effetti, l’imprenditore da due mesi non si fa più vedere in pubblico (inoltre, la quotazione in Borsa della sua società Ant Group è stata sospesa). Contrasti che – e non può essere altrimenti – imbarazzano Zhang Jindong, in rapporti molto stretti con la politica cinese. Ma quanto costa rilevare il 31,05% nelle mani di Lion Rock? Ben 310 milioni di euro. Questo perché Suning valuta l’Inter un miliardo di euro (e in passato aveva già rifiutato un’offerta che si era spinta “soltanto” a 800 milioni di euro). Saranno, quindi, settimane importanti per la proprietà cinese e per l’Inter. Che si gioca una partita interessante in ambito finanziario. Oltre che sul campo per la lotta scudetto. Una corsa frenata dalla sconfitta (la seconda in campionato, dopo il derby contro il Milan del 17 ottobre) di Marassi contro la Sampdoria, dopo otto vittorie di fila.
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