La bolla di Orlando un posto nei libri di storia ce l'aveva già. Era il simbolo della ripartenza della sport americano, della vita che si riprendeva il suo spazio a colpi di spallate in piena diffusione del Covid. Da stanotte quel posto lo legittima con una delle proteste più forti e decise che il mondo dello sport possa ricordare. I Bucks si fermano. E con loro tutta la Nba. Lo fanno per protestare contro il ferimento di Jacob Blake, il 29/enne colpito alla schiena dalla polizia a Kenosha, Wisconsin. A pochi passi da dove i Bucks si allenano. E nella stessa area in cui era stato ucciso nei mesi scorsi George Floyd. Milwaukee questa volta dice no, lo urla. La squadra della star Giannis Antetokounmpo decide di boicattore gara5 del primo turno di playoff contro gli Orlando Magic.
I Bucks devono scendere in campo alle 22 italiane ma non lo fanno, anzi restano chiusi negli spogliatoi non consentendo nemmeno ai commissari Nba di entrare.
Intanto sui social esplode la rabbia dei giocatori e capofila è il Prescelto, LeBron James, che attacca durissimo: "Fanculo a tutto questo!!!! Noi chiediamo che ci sia un cambiamento. Siamo stufi di tutto ciò".
FUCK THIS MAN!!!! WE DEMAND CHANGE. SICK OF IT
— LeBron James (@KingJames) August 26, 2020
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