Il futuro della pallacanestro mondiale è in Africa. Dal 12 maggio parte la Basketball Africa League (BAL), in collaborazione tra la Fiba, la Federazione internazionale, e la Nba che allarga i suoi orizzonti in Africa con un anno di ritardo causa Covid19.
LEGAME A DOPPIO FILO
Che esista un ponte ideale tra Africa e Stati Uniti è molto facile da dimostrare. Nel 1984 Hakeem Olajuwon, nato in Nigeria, fu scelto al Draft con la numero uno davanti a Michael Jordan e Charles Barkley. Vinse due titoli Nba con i Rockets nel 1994 e 1995. Poi venne Dikembe Mutombo, quattro volte difensore dell’anno al grido di «Not in my house». Manute Bol, nato e cresciuto in un poverissimo villaggio in Sudan, rimane invece il giocatore più alto, con i suoi 231 centimetri, ad aver giocato negli Stati Uniti. Originario dell’Africa è anche Serge Ibaka, che gioca con la nazionale spagnola, ma ha vissuto in Congo fino ai 17 anni. Nella stagione attuale, i giocatori africani sono arrivati a 18, un numero record, e almeno un’altra trentina sono di origine africana. Viene subito alla mente Giannis Antetokounmpo, greco di nascita, ma di genitori nigeriani emigrati in terra ellenica e candidato alla nomina di Mvp della stagione al pari di Joel Embiid, nato a Yaoundè, in Camerun, ventisette anni fa. E poi c’è Pascal Siakam, anche lui nato in Camerun, che ha anche vinto l’anello Nba con i Toronto Raptors.
VETRINA MONDIALE
La BAL vuole dunque essere una vetrina per i tanti nuovi talenti che sono in Africa e che così facendo possono avere un’occasione per mettersi in mostra e, chissà, magari diventare la futura prima scelta al Draft. Al progetto sportivo si unisce anche quello economico e solidale, grazie alla Nba Academy presente in Senegal da diversi anni. La lega ha poi annunciato quale sarà il format della competizione modificato per la stagione inaugurale proprio perché si giocherà in una bolla in stile Nba. Il mini campionato includerà un totale di 26 partite, tutte disputate alla Kigali Arena. La competizione inizierà con una fase a gironi di 18 partite con le 12 squadre divise in tre gironi da quattro. Durante la fase a gironi, ogni squadra affronterà una volta le altre tre squadre del proprio girone. Le prime otto squadre della fase a gironi si qualificheranno per i playoff, che saranno a eliminazione diretta in tutti e tre i turni. Le divise di gioco, e quelle di arbitri e ufficiali di campo, sono tutte firmate da Michael Jordan e le tv statunitensi si stanno già attrezzando per la copertura mediatica. Alla scoperta dell’Africa e dei suoi talenti.