Belinelli torna a casa: «Virtus, un progetto stimolante»

Venerdì 27 Novembre 2020 di Marino Petrelli
Belinelli torna a casa: «Virtus, un progetto stimolante»

Un ritorno clamoroso: Marco Belinelli in Italia dopo 13 stagioni in Nba.

Tre anni di contratto alla Virtus Bologna, a quasi due milioni di euro a stagione da quanto si apprende. Tutto avviene in un pomeriggio vorticoso. Prima le voci di un accordo molto vicino, poi la foto in maglia bianconera, quindi le sue prime parole: «Il progetto della Virtus è stato molto stimolante è l’ho sentito mio fin dal primo momento. Sono certo di poter contribuire in maniera determinante». Poi, intercettato tra le mille interviste, aggiunge: «Sono super contento, è davvero una notizia clamorosa e per certi versi inaspettata. Non vedo l’ora di cominciare a lavorare qui. Saluto per il momento tutti i miei tifosi». Sicuramente quelli virtussini, perché quelli della Fortitudo, non l’hanno presa molto bene. Quando Belinelli lasciò l’Italia per essere chiamato dai Golden State Warriors nel Draft 2007, scrisse una lunga lettera di ringraziamento alla squadra che gli aveva permesso di fare il grande salto e vincere in quattro anni uno scudetto e una Supercoppa italiana. «Porterò sempre la Fortitudo con me e per questo, quando tornerò a giocare in Europa, lo farò solo a Bologna, la mia città, e con la maglia della Effe. E’ il mio impegno e la mia promessa». E’ stato di parola, ma solo per quanto riguarda il ritorno a giocare nella sua città e nella società che lo ha lanciato a 16 anni e che ora lo riporta a casa per rafforzare un roster già ampiamente competitivo. I motivi del ritorno in Italia sembrano piuttosto chiari: nessuna delle proposte che l’azzurro, free agent, aveva sul tavolo è stata convincente così è nata la scelta di tornare a casa per fare la differenza in un campionato dove sarà un protagonista assoluto. L’azzurro è il primo e unico italiano ad aver vinto il titolo Nba nel 2014 con i San Antonio Spurs oltre alla gara del tiro da tre punti nell’All Star dello stesso anno.


TITOLATO
In queste 13 stagioni dall’altra parte dell’oceano, oltre a Golden State, ha giocato anche a Toronto, New Orleans, Chicago, Sacramento, Charlotte, Atlanta e Philadelphia. Poi, come detto, a San Antonio, in due cicli distinti, tra il 2013 e il 2015, quando vinse il titolo, e nell’ultima esperienza in Nba, dal 2018 al 2020. Con il ritorno in Europa, il giocatore nato a San Giovanni Persiceto, potrà anche concentrarsi di più alla Nazionale e al pre olimpico che si giocherà a fine giugno a Belgrado. Era una sua precisa volontà, già quando lo intervistammo a Wuhan nel settembre 2019 all’indomani della partita persa contro la Spagna che aveva privato gli azzurri di raggiungere i quarti di finale ai mondiali cinesi (poi vinti dalla stessa Spagna). “C’è voglia di riscatto, di squadra e personale, il pre olimpico potrebbe essere l’occasione giusta. Non è stata l’ultima recita di questo gruppo”. Papa Francesco, da cui è stato con una delegazione di giocatori Nba qualche giorno fa, avrà dato la sua benedizione. Il “Beli” è pronto per la Virtus e per gli assist di Teodosic. L’olimpia Milano è avvertita. 
Marino Petrelli
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