Vendée Globe, Giro del Mondo a vela in solitario. L'unico italiano Giancarlo Pedote con Prysmian Group continua la rimonta. Soldini lo elogia

Domenica 24 Gennaio 2021 di Francesca Lodigiani
Giancarlo Pedote alla Vendée Globe con l'IMOCA 60 Prysmian Group

Al rilevamento delle 18, ora italiana, lo skipper fiorentino Giancarlo Pedote col suo Imoca 60 Prysmian Group è sesto nel Vendée Globe, il giro del mondo in solitario senza assistenza e senza scalo partito lo scorso 8 novembre 2020 da Les Sable d’Olonne sulla costa atlantica della Francia.

Pedote è all’attacco.

Mai come in questa edizione della regata Everest della vela che si corre ogni quattro anni, i primi 7 sono a poca distanza, raggruppati in circa 300 miglia dopo averne percorse 26.850 ( 49.724 km). L’arrivo dei primi è previsto nella giornata di mercoledì 27 gennaio. Ora la partita si gioca tutta sull’interpretazione dei modelli metereologici, che presentano  tra l’altro quadri che non coincidono tra loro. Dalle mappe del traking dell’organizzazione, che si basa sui segnali del GPS di bordo, risulta che  i concorrenti stanno navigando nell’area delle Azzorre. Al momento in quattro, e tra essi Giancarlo Pedote, navigano con mura a sinistra verso nord,  verso una zona con vento forte da sud ovest, il nostro libeccio. Hanno deciso di giocare sul filo della depressione,  scelta che implica un percorso più lungo per arrivare in porto, ma con più vento . Altri due invece hanno optato per una rotta che li porta, in termini relativi,  più vicini alla costa, teoricamente meno prossimi alla depressione

Manca poco alla conclusione della regata,  va però  tenuto  conto che in nordatlantico le depressioni sono spesso peggiori di quanto risulta nei bollettini meteo. Certo i concorrenti non incontreranno le tempeste dei mari del sud, ma condizioni dure sì, con l’aggravante dell’oscurità,  perché a queste latitudini fa buio prima, rispetto ai 40 ruggenti, e le notti sono molto più lunghe.

 “Questa finale è una fase in cui - sottolinea Yann Eliés, solitario francese, quarto nell’ultima edizione del Vendée Globe -  il ritmo aumenta di intensità per i concorrenti. E’ importante però che riescano a pensare a mangiare, a dormire, a  curare la barca e basta. Bisogna resistere agli stimoli che vengono da terra con intensità sempre maggiore, mantenere l’effetto bolla, non pensare all’arrivo e al piazzamento, perché per  “piazzarsi” devi aver prima concluso la regata”.

Giancarlo Pedote, navigatore di grande metodo e  razionalità, negli oltre due mesi di navigazione in mari in gran parte sconosciuti – l’Oceano Indiano e  Pacifico erano per lui la prima volta - ha mostrato notevole capacità di controllo e  pianificazione. Ha spesso detto, d’accordo col suo sponsor da 12 anni, Prysmian Group, che la cosa fondamentale era  tornare in Atlantico con uno scafo in piena efficienza. Così ha fatto, e così è stato, senza rischiare, senza fare il fenomeno, ma anche senza lasciare che il gruppo di testa lo staccasse. Ha doppiato Capo Horn decimo e poi, in acque meno ignote, ha incominciato a risalire posizioni. Ora è sesto a ragionevoli miglia dagli avversari diretti. Va ricordato che tre di loro, Herrmann (3°), Bestaven (5°), e Le Cam (8°), hanno un bonus rispettivamente di 6, 10.5, e 16.5 ore per l’aiuto prestato a Kevin Escoffier, naufragato nell’emisfero sud. La partita però, come mai era successo prima, è aperta.

“Giancarlo è un grande velista che sta facendo una grande regata. Si vede che sta bene, che mangia bene, che è contento della sua Vendée  Globe” dice Giovanni Soldini, navigatore sia solitario che in equipaggio al quale manca  la Vendée Globe nel curriculum che però non prevede di fare “perché ho una età”.  Pedote, raggiunto dalla televisione francese con una video-chiamata, in effetti appare sorridente e alla domanda scontata su una possibile posizione sul podio,  risponde col  suo usuale razionale realismo: “ Non so, io faccio del mio meglio.” e aggiunge che sta bene e mangia bene “ tutti i miei buoni piatti speciali”.  Una peculiarità del suo Giro del Mondo per il quale non si è arreso a liofilizzati e simili,  previlegiando sani piatti preconfezionati di cucina italiana.

Giovanni Soldini oltre a Pedote, ha un’altra buona conoscenza nella regata, il tedesco Boris Herrmann, in terza posizione su Seaexplorer- Yacht Club Monaco, da lui  iniziato alla vela oceanica su Maserati. “Boris, amico di Pierre Casiraghi, è arrivato a bordo con lui per la  Cape to Rio ed è rimasto. E’ stato cinque anni con noi su Maserati, e  abbiamo fatto insieme Capo Horn nel record New York- San Francisco. Boris studia bene vento e meteo. Sta facendo un bello sprint. È bravo nell’ottenere il più col meno – racconta Soldini e ridendo aggiunge – E’ un pochino tedesco … ma ha un grande spirito.”

La Vendée Globe, Giro del Mondo in solitario senza assistenza e senza scalo, che si disputa ogni 4 anni  in questa edizione ha visto al via 33 concorrenti dei quali 8 si sono ritirati per avarie più o meno gravi. Giancarlo Pedote, col suo IMOCA 60  Prysmian Group, è il quinto italiano a partecipare a questa regata ed è stato seguito con crescente interesse dal pubblico italiano che in questo periodo di restrizioni da COVID può tifare per lui e per Luna Rossa, due belle imprese veliche italiane. Nel caso di Pedote anche fiorentina, come scrive  il Sindaco di Firenze  Dario Nardella in un tweet: “Un saluto a Giancarlo Pedote che a bordo della sua barca a vela sta portando Firenze in giro per il mondo. In bocca al lupo per questo Vendée Globe, ti aspettiamo a casa!”

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