Valentini: «Non era una competizione e Alex non pensava al ritiro»

Sabato 20 Giugno 2020 di Francesca Monzone
Valentini: «Non era una competizione e Alex non pensava al ritiro»
Mario Valentini è da sempre una delle persone più vicine ad Alex Zanardi, prima come dirigente nel comitato paralimpico e poi nella Federciclismo. Era con Alex ieri quando c’è stato l’incidente ed è rimasto in ospedale fino al termine del doppio intervento chirurgico.

«Alex è forte, di persone come lui nella vita ne incontri veramente poche. Speriamo che riesca a superare anche questa salita». Valentini ha raccontato dei prossimi impegni che avrebbero avuto, dai Campionati Mondiali fino alle Olimpiadi. «Prima di partire per questa staffetta stavamo decidendo dove fare il primo ritiro dopo il Coronavirus, perché anche per noi  la stagione si è fermata. Volevamo farlo a Castiglione dove lui ha una casa». Il cittì del ciclismo paralimpico azzurro, dopo l’incidente aveva parlato di una premonizione che Alex gli aveva confidato e che in molti, avevano interpretato come un possibile ritiro del campione bolognese. «Alex non pensava assolutamente ad un ritiro, al contrario, vedeva impegni sportivi importanti che lo avrebbero impegnato per il prossimo biennio. Alex è uno degli atleti più forti nella sua specialità, capace di vincere gare importanti».

Qualche settimana fa a Zanardi venne chiesto se gli anni iniziassero a pesare e lui ridendo disse che l’età avanza per tutti, anche per i suoi avversari. Zanardi è il fondatore di Progetto 3, un’associazione il cui fine è quello di promuovere lo sport per disabili, creando così nuove opportunità. «Alex non voleva ritirarsi dallo sport, non solo perché gli piace la vita da atleta, ma  voleva essere un esempio per tanti giovani disabili e portarli a vivere lo sport». Zanardi attraverso la sua associazione Obiettivo 3, si occupava di promozione sportiva, cercando di reclutare ragazzi da portare alle paralimpiadi di Tokyo. «Io da tanti anni mi occupo di sport per disabili e so quante difficoltà ci sono per i giovani. Una handbike costa molto e Alex voleva comprarne il più possibile per aiutare i ragazzi disabili ad uscire dal loro isolamento». Cambia tono di voce Mario Valentini, quando si parla dell’incidente e delle polemiche nate sulla sicurezza. «La Staffetta Tricolore non era una gara. Era una pedalata tra amici che volevano condividere quel momento di gioia con Alex. C’era la macchina della Polizia Municipale con il lampeggiante acceso che ci precedeva, dietro c’ero io in macchina e anche la moglie più un’altra vettura. Non c’era l’obbligo di chiudere il traffico, il traffico non viene chiuso totalmente neanche nelle corse. Oltre tutto le gare in Italia sono sospese. Non capisco perché la gente continui a fare certe affermazioni. È stata una disgrazia.  Era un gruppetto di 7 o 8 persone e poi quel maledetto incidente».

Il tecnico azzurro racconta della Staffetta Azzurra, che dopo un primo stop, questa mattina è regolarmente partita. I ragazzi di Alex Zanardi vogliono continuare il loro viaggio e raggiungere Santa Maria di Leuca, in Puglia, il prossimo 28 giugno.
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