«A Sport e Salute abbiamo messo al bando la parola “alibi”.
«Non si può solo progettare e poi aspettare la burocrazia – ha detto ancora Nepi Molineris - Gli investimenti, come ad esempio quelli per le palestre scolastiche, devono partire dalla conoscenza del mondo dei giovani, perché devono essere luoghi per loro, adatti a loro e pensati per loro. Sarebbe come fare un cinema oggi con la tecnologia degli anni 80. I ragazzi nelle scuole hanno bisogno di divertirsi e stare insieme in un contesto a loro congeniale, che comprenda i loro bisogni e le loro attese, e dove capire quali sono le basi di un'attività motoria che li seguirà in futuro. Noi - ha aggiunto l’Amministratore delegato – lavoriamo per conoscere sempre meglio il mondo dei giovani e dei nuovi sport. Ci sono miliardi di discipline che stanno crescendo e che rappresentano i bisogni dei ragazzi di oggi. Il nostro mondo sportivo è a 360° e fare scouting ci permetterà di dare ai ragazzi dei prodotti che siano utilizzati. Le vere medaglie, per noi, sono vedere aumentare il numero di bambini e ragazzi che fanno sport».
Infine, riferendosi al modello di collaborazione tra Sport e Salute e Regione Lombardia sui progetti “Scuola Attiva Kids per la Lombardia” e “Sport e Giovani: crescere insieme”, Diego Nepi Molineris ha sottolineato: «questo modello può essere replicabile anche in altre regioni. L'effetto moltiplicatore dello sport non potrà mai esaurirsi!».