Sara Simeoni, oro nell'alto a Mosca 1980: «Jacobs e Tamberi il trionfo dell'atletica»

Domenica 1 Agosto 2021
Sara Simeoni: «Jacobs e Tamberi sono il trionfo dell'atletica»

Un tempo c'erano Pietro Mennea e Sara Simeoni, ora ci sono Marcell Jacobs e Gianmarco "Gimbo" Tamberi. Chissà se loro si sfideranno alle elezioni, come canta Samuele Bersani in "Che vita", sicuramente sono un pezzo di Storia dell'atletica italiana e a cinque cerchi che difficilmente potremo dimenticare. Ed è proprio la campionessa olimpica di salto in alto a Mosca 1980 che parla delle due star del momento: «Belli e bravi, Tamberi e Jacobs», ha commentato all'Ansa Simeoni. «Ma anche gli altri azzurri: da Sibilio Bogliolo.

L'atletica italiana aveva bisogno di rimettere dei puntini sulle i e ha dimostrato che c'è».

Simeoni: «Un'emozione unica»

E non nasconde l'emozione la sessontettenne di Rivoli Veronese, soprattutto per Gimbo, che l'oro l'ha vinto nella sua stessa specialità: «Il fatto che Tamberi sia riuscito a riportare il salto in alto sul podio olimpico è una cosa che mi ha fatto veramente piacere - racconta ancora -. Proprio lui che si era perso le Olimpiadi di Rio. La gara è stata avvincente, mi sono emozionata: era da tanto che non mi capitava».

 

Dal punto di vista tecnico, il Tamberi di Tokyo è stato impeccabile. «Mi è piaciuto molto - spiega Simeoni -. Ha commesso solo un piccolo errore, e il padre glielo ha ricordato, perché doveva stare più calmo nella rincorsa quando ha fatto cadere l'asticella. La rincorsa nello stile Fosbury è veloce, ma bisogna gestirla senza esagerare. Bisogna trovare l'equilibrio fra dinamismo e salto, altrimenti il rischio di farsi male c'è. Tamberi, comunque, è stato bravo a rifarsi».

Ma anche quella di Jacobs è un'impresa che non lascia la campionessa olimpica indifferente: «A seguire è arrivato l'oro di Jabobs. Non c'è stato nemmeno il tempo di
elaborare la gioia per l'imprensa nell'alto. È un ragazzo con delle potenzialità enormi, non era facile restare concentrati come ha fatto lui dopo avere migliorato il record
europeo nei 100. Complimenti a lui per come si è saputo gestire. Nella gara più veloce, peraltro, non era mai capitato all'Italia».

Un paragone tra le due storie forse è di troppo, ma solo per un motivo: «Un parallelismo si può fare - scherza - anche se manca un altro oro, perché a Mosca - assieme al nostro - ci fu il trionfo di Damilano nella marcia».

 

Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 04:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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