Inizio di settimana intenso a Auckland nel mondo dell’America’s Cup dove l’AC 75 del team Emirates Team New Zealand Te Rehutai, traduzione Spirito dell'Oceano, mentre volava a 35 nodi di velocità confrontandosi con gli inglesi di Ineos Team UK di Sir Ben Aislie su Britannia, su una “strambata”, ovvero una inversione di rotta col vento da dietro, prima si è scomposto nell’assetto e poi si è prodotto in uno scenografico tuffo in mare con la prua, prima di abbattersi di fianco nelle onde. L’equipaggio è stato abile nel raddrizzare velocemente lo scafo e non sono stati riportati né feriti, né danni. “ Non so se sia stato un problema di controllo o cosa sia successo – ha detto ancora bagnato il timoniere Peter Burling, 31 anni campione neozelandese olimpico di 49er, argento a Londra 2012 e oro a Rio 2016 - certo se una cosa del genere fosse successa coi catamarani con cui correvamo alle Bermuda, ci saremmo ritrovati con una barca in mille pezzi.
Reduci dall’ aver incassato una pronuncia favorevole da parte dell’Arbitration Panel della Coppa e quindi l’autorizzazione ad allenarsi con i Challenger nelle giornate pre Prada Cup, lunedì mattina i kiwis erano scesi in acqua a far prove di partenza e velocità con gli inglesi di Ineos Team UK. La ulteriore notizia, buona per l’evento, non altrettanto per gli altri challenger, è che Britannia sembra aver superato i problemi mostrati prima di Natale e che Sir Ben Ainsle è più agguerrito e aggressivo che mai, tanto da aver vinto due partenze di allenamento su due.