Dalla Pellegrini a Tamberi fino a Crippa, ecco come lo sport cerca la normalità negli allenamenti. Inseguendo il futuro

Lunedì 23 Marzo 2020 di Alessandro Angeloni
Federica Pellegrini
Un po’ qua, un po’ là, qualcosa continua a muoversi, nella speranza che tutto cambi in fretta, che ci si possa trovare pronti all’appuntamento. Preparsi ora per non essere scoperti dopo. Allenamenti a singhiozzo, chi può li fa nei centri preposti, chi all’aperto. La maggioranza è chiusa dentro casa. Sembrano trasgressori, viste le norme vigenti sulla sicurezza, ma non è così. Ci si allena a singhiozzo, si cerca di tenere vivo lo sport, provando a copiare la normalità, per quel che è possibile. La portabandiera degli allenanti è Federica Pellegrini, in vasca fino a due giorni fa. Tutto, e stato spesso testimoniato dalle sue stories su Instagram: in vasca nei giorni scorsi nella “sua” Verona, sotto lo sguardo attentissimo del coach Matteo Giunta e di tutto il suo staff al seguito, composto da una decina di persone. E’ la soluzione scelta dalla campionessa del nuoto per sostituire gli Assoluti di Riccione, annullati per prassi insieme con gli altri eventi sportivi a causa del coronavirus, sognando però i Giochi di Tokyo, che forse verranno spostati di qualche mese. «Prove tempo finite, ora otto giorni h24 insieme (riferendosi e indicando la sua cagnolina Vanessa, ndr)», il documento scritto su Instagram dalla Fede. Nessuna trasgressione delle regole, insomma, Federica ha continuato ad allenarsi nella piscina del Centro Federale di Verona rispettando il decreto governativo: tutto in sicurezza, distanze giuste e impianto a norma che, come impone il decreto «utilizzabile a porte chiuse soltanto per le sedute di allenamento degli atleti riconosciuti di interesse nazionale dal Coni e dalla rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali e internazionali». Assieme a Federica si sono allenati in corsia altri nuotatori: il ranista Luca Pizzini, il mistista Lorenzo Glessi, il mezzofondista Geremia Freri e la dorsista Carlotta Zofkova. Anche altri cercano di rincorrere il tempo, vincendo anche le paure del momento. Per gli sport di squadra è un po’ diverso, ci sono più attenzioni, e il basket in questo senso segue le orme del calcio: a Bologna è consentito allenarsi solo individualmente, i cestisti della Virtus possono alternare presenze domestiche a quelle nel centro sportivo Porelli, nel quale c’è la palestra adeguatamente sanificata. I giocatori vi entrano uno, massimo due alla volta, e lavorano sul parquet, oppure in sala pesi. Lavoro di pesi e palestra anche per i tennisti azzurri, molti di loro possono anche usufruire di un campo domestico dove continuare ad esercitarsi con la racchetta. Ci sono pure gli azzurri del canottaggio, impegnati nel lavoro in un agriturismo. 
INDIVIDUALISTI
C’è anche l’Italia dell’atletica che cerca di fare quel che può, approfittando del loro essere sportivi individualisti e di poter lavorare senza contatti con altre persone, come la Pellegrini. Gianmarco Tamberi (astista) si sta preparando ad Ancona, Davide Re (velocista) a Rieti, Elena Vallortigara (astista) a Siena, Yemaneberhan Crippa (mezzofondista, recordman italiano dei 10.000 e bronzo europeo, è stato denunciato dai vicini mentre si allenava in strada, forse le persone non conoscono le regole né le eccezioni) a Trento, Luminosa Bogliolo a Boissano. E poi ci sono i ciclisti, che hanno dovuto interrompere da poco le loro attività, fin quando la stessa a Federciclismo non ha emanato una direttiva, imponendo lo stop totale. Sono scesi su strada e in pista fino a tre giorni fa ma, scambiati spesso per amatori, sono stati oggetto di insulti da parte dei passanti. L’inconveniente della poca notorietà. 
Ultimo aggiornamento: 12:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA