La favola di Pamela, campionessa italiana di boxe che fa l'infermiera: «Ora sogno Las Vagas»

Lunedì 1 Febbraio 2021
La favola di Pamela, campionessa italiana di boxe che fa l'infermiera: «Ora sogno Las Vagas»

Se non è una favola poco ci manca. Pamela Malvina Noutcho Sawa, 28 anni, originaria del Camerun, è un'infermiera di professione che come passione ha il pugilato. E domenica ad Avellino è diventata campionessa italiana nei 64 kg dilettanti: «Sul ring come in corsia ci vuole concentrazione, coraggio e determinazione - ha raccontato -.

Quando incontro un paziente che ha bisogno di aiuto mi avvicino, gli parlo e cerco di capire la cura migliore per lui. Quando indosso i guantoni, invece, penso a tutte le mosse da fare per vincere. Sono due aspetti della mia vita che combaciano».

Pamela lavora al pronto soccorso dell'ospedale Maggiore di Bologna ma continuerà a inseguire il suo sogno più grande allenandosi nell'Associazione sportiva dilettantistica Bolognina Boxe: «A cosa punto in futuro? Scherzando con i miei allenatori parliamo di Las Vegas, del ring dove hanno combattuto le leggende del pugilato. L'Olimpo di questo sport. Sogni a parte, la mia testa è già alla competizione del Guanto d'Oro, un campionato prestigioso per cui punto a dare il massimo».

Il cammino della 28enne verso il ring è iniziato dopo il suo arrivo a Bologna. «Dal Camerun, con la mia famiglia, ci siamo stabiliti a Perugia quando avevo otto anni - spiega l'atleta - a ho preso il treno per venire a studiare a Bologna, volevo diventare infermiera. Mentre frequentavo il tirocinio al centro di accoglienza Beltrame, studiavo i problemi di salute delle persone senza fissa dimora, ho visto che in palestra organizzavano un corso di pugilato. Ci sono andata, da allora non mi sono più fermata. Dopo gli allenamenti, ho iniziato a combattere tra il 2017 e il 2018. Questi mesi di pandemia non sono stati semplici - racconta Pamela - abbiamo sempre cercato di dare il massimo. Per continuare ad allenarmi, ho seguito gli esercizi del mio allenatore da casa. Il pugilato prevede un lavoro costante. Non si può dire, dopo una giornata di lavoro, che si è troppo stanchi per allenarsi. No, si deve fare tutti i giorni con costanza. Serve determinazione dentro e fuori dal ring. Questo è uno sport che invita sempre a migliorarsi, se vuoi ogni giorno puoi fare una cosa nuova. Le persone hanno paura di ricevere un pugno, invece dopo ogni colpo impari a schivare quello successivo e a come reagire».

Ultimo aggiornamento: 21:05 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci