Paltrinieri accende la notte del Foro: record europeo sui 1500 sl

Giovedì 13 Agosto 2020 di Piero Mei
Paltrinieri accende la notte del Foro: record europeo sui 1500 sl
S’accende la stella cometa nella notte del Foro Italico, l’ultima del “Sette Colli” di nuoto post Covid: è la stella di Gregorio Paltrinieri che, nella gara finale della tre giorni, la “sua” dei 1500, vince e non solo. Lo fa in 14:33.10 ed è il nuovo record europeo. La mutazione ha buon esito al momento. Per ritrovare se stesso, il suo divertimento in acqua, il gusto del campione, Paltrinieri ha cambiato tutto: vita, allenamenti, allenatore e sogni. L’unica cosa che non ha cambiato è la vittoria.

DIVERTIMENTO
“Ora mi diverto di nuovo, non mi divertivo più; colpa di nessuno: sempre le stesse cose, che mi sembrava d doverle fare quasi a forza; arrivavo alla gara che conta e c’era sempre qualcosa che non andava”.
Gli andavano stretti i galleggianti di corsia, ha scelto anche il mare, tanto per diversificare: le gare di fondo con quello scopo, un’ossessione quasi, delle tre gare a Tokyo, gli 800 nuovi nel palinsesto olimpico, i 1500 suoi e il mare, l’orizzonte, le onde, il gruppo, le gomitate, le tattiche, le “situazioni” come dice il suo allenatore di fresco, Fabrizio Antonelli. Che annota: “Ci ho messo il mio impegno, ma mi hanno dato delle Ferrari, dovevo solo lucidarne i fari”. Il faro lucidato è brillantissimo.

PAROLE
I due si parlano all’infinito, “venti ore al giorno” dice Greg e Antonelli aggiunge_ “Mia moglie certe volte mi prende per le orecchie e dice ‘ancora a parlare di nuoto?’. Deve essere un bel parlare, bracciate, tattiche, situazioni per l’appunto, biomeccanica. La programmazione nuova che ha visto Greg scendere direttamente dalla montagna e gareggiare qui al “Sette Colli”, cosa che Antonelli faceva con Rachele Bruni e a Rio andò alla grande, e che la Pellegrini fa un po’, e s’è visto…

SIMULTOKYO
Il postlockdown è qui una simulazione di Tokyo che verrà, se verrà. “Queste due gare, 800 e 1500, back to back non sapevo come mi sarebbero venute. Sapevo di star bene. E anche il record, mia colo sapevo”. Antonelli dice che gli 800 ce lo avevano fatto pensare. Faceva segnali dalla tribuna, ma quel che Greg capiva era solo che stava andando bene, non il tempo. Era “estraniato”: non ha sentito neppure quel po’ di pubblico ammesso che lo ha sospinto come un’eco piccola piccola di quello che sarebbe stato senza le porte chiuse.

ANCORA 17,5 CHILOMETRI
E non finisce mica qui l’estate di Greg. Ora va a Piombino, in settimana le gare di fondo: prima la 10 chilometri che “sono curioso di vedere come la faccio, finora mai troppo bene”, poi, tanto per prendere confidenza con le astuzione del gruppo, anche i 2,5 chilometri e i 5, da cui il totale dei 17,5. Dopo, un po’ di riposo, e da settembre “road to Tokyo”: collegiali, “gite” in montagna e gare. Greg sorride: “Era dal 2016 che non nuotavo questo tempo; era tanto che non sentivo una nuotata così”. Che nuotata è? “E’ ritmo: io se non trovo subito il mio ritmo mi perdo”. Poi fa il metronomo e va. E l’acqua è musica.

A LENTA FEDE
Federica Pellegrini non manca l’appuntamento con la vittoria: rimonta nell’ultima vasca dei suoi 200, nella piscina che vide il suo record del mondo che ancora tiene dal 2009. Nuota in 1:57.80, che è il suo sessantacinquesimo tempo nel ranking personale, dato da certosini della statistica. “Mi aspettavo sotto i 57” dice. E poi le solite conferme ormai refrain: fino a Tokyo s’, se non c’era il rinvio ora ero in vacanza nzi in penzione; crescono la cinese, la Titmus e la Ledecky ma io non guardo mai le altre, penso a me stessa; ed ho bisogno di lavoro, tanto lavoro, ne ho sempre avuto bisogno; riprendere dopo il lockdown è stata dura fisicamente, non psicologicamente; quando è stato ufficiale il rinvio di Tokyo già avevo deciso che ci avrei provato: si sapeva del rinvio; speriamo che l’anno in più…

IL RAGAZZO DI BARI
Marco De Tullio vince i 200 stile, versione maschile: 1:46.56. Batte il suo compagno di allenamento Gabriele Detti: sarà lui il fratellino più piccolo dopo il cambio di casa di Paltrinieri? Com’è battere Gabriele? “Non l’ho battuto nella gara che volevo”, cioè negli 800 dello strepitoso Greg, dove Detti fu secondo. “Sono contento per il tempo, è il mio personale”. Non lo ha limato: lo ha polverizzato. E adesso? “Voglio tornare a casa; non vedevo i miei genitori dal lockdown; sono venuti qui ma se ne sono andati prima della gara, peccato”. La sfida ai grandi, tu che sei del 2000? “Prima o poi smetteranno” se la ride il ragazzino. “Magari la smetteranno di prendermi in giro”.
Gabriele intanto pensa a preparare l’anno che verrà, due medaglie olimpiche da difendere. “Ne difenderò una”. Quella dei 400. Nei 1500 niente sfida con Greg, che sarà negli 800. E poi l’idea della 4x200 che s’annuncia potente: “La mia disponibilità c’è sempre, se andrò più veloce degli altri”.

L’ANTICO RECORD
Splendida la prestazione di Alberto Razzetti, ragazzo ligure di Lavagna, classe 199. Ha appena cambiato allenatore affidandosi a Stefano Franceschi, l’uomo della 4x200, e ne p venuto fuori subito il primato italiano dei 200 misti. Ha nuotato in 1:58.09 e dunque meglio dell’antico 1:58.33 di Alessio Boggiatto, che resisteva dai memorabili giorni dei costumoni e di Roma 2009. La piscina era dunque la stessa, il calore e il colore, ovviamente, da post lockdown. “Non me lo aspettavo, speravo di fare il mio personale, ma il record nazionale no. Comincio a trovarmi bene in vasca lunga e la mia dedica va a tutti, i miei genitori, gli allenatori, i compagni”. Sogno Tokyo? “Come tutti quelli che fanno sport: lavorerò per quello.

I SOLITI NOTI
Era questo il Gran Finale del “Sette Colli”: Detti nei 200 stile, Federica nei suoi e, a chiudere, Gregorio Magno nei 1500, la “via di mezzo” fra gli 800 strepitosi di ieri (saranno la novità olimpica di Tokyo) e il mare.
Prima, i soliti noti. La bella Margherita Panziera si prendeva nel dorso il suo secondo oro d’evento (e terza medaglia: argento sui 50) vincendo anche i 200 in 2:08.29, quattro secondi meno della seconda, la Zofkova, ma tre più del suo record italiano; Thomas Ceccon aveva un bello squillo nei 50 farfalla, 23:29, primato nazionale cadetti; Matteo Restivo e Luca Mencarini toccavano in parità nei 200 dorso uomini, 1:57.98. Raccontava Matteo, dottore in medicina tra cinque esami, che il lockdown gli è servito per avanzare con gli esami, gliene mancano cinque e l’anno prossimo punta su laurea e Tokyo. “Il virus? Bisogna stare molto attenti, non abbassare la guardia, non abbassare la mascherina” dice, il che è saggio meglio di un virologo da talk.
Ilaria Cusinato, che sta rinascendo dopo la liberazione della confessione a cuore aperto di aver lottato contro la bulimia, faceva suoi i 200 farfalla, 2:10.33; il “vecchio” Koch, classe 1990, vinceva i 200 rana in 2:10.95, con terzo Alessandro Fusco, il neofidanzato della Quadarella; nella gara femminile vinceva la svizzera Mamie, seconda la Carraro, così campionessa d’Italia. Il resto è Gabri, Fede, Greg e poi ciao stelle di Roma e del Foro Italico.
Risultati completi sul sito www.federnuoto.it
Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 15:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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