Greg-show a Budapest: nella 5 km a squadre arriva il terzo oro per Paltrinieri

Sabato 15 Maggio 2021 di Piero Mei
Greg-show a Budapest: nella 5 km a squadre arriva il terzo oro per Paltrinieri

Greg nuota nell’oro.

Terza gara e terza vittoria per Paltrinieri agli Europei acquatici a Budapest. La vita nuova del campione di tutte le acque è come quella vecchia: vincente. Lo è stato nel nuoto per me solo, 5 e 10 chilometri, e, oggi, nel nuoto per noi. Alle bracciate di Greg erano infatti affidati, al Lupa Lake più freddo del solito, i terzi 1250 metri della staffetta per quattro, totale 5000 metri. E’ stato il “Piè veloce”. E anche le braccia. I russi avevano tentato di farlo strano, con l’alternanza una donna – un uomo – una donna – un uomo che sembra quasi una sequenza da dialogo cinematografico, gli altri che contavano, cio+ Italia, Germania, Ungheria e Francia nell’ordine, avevano lo schieramento tradizionale, prima le femmine poi i maschi, che è anche da galateo.

ALL’INSEGUIMENTO
Così è successo che Greg ricevesse il cinque (non c’è testimone per gli staffettisti in acqua, ovviamente, ma un tocco di mano, naturalmente igienizzata, con il successore che attende a mollo il dante causa) da Giulia Gabbrielleschi, che aveva il compito di cambiare prima fra le donne, una ventina di secondi sopo che l’uomo russo aveva toccato la mano della Sorokhina, terza frazionista loro. In poco più di 200 metri, Greg riprendeva la malcapitata russa e imponeva il suo ritmo, tipo quello che usa in piscina negli 800 o nei 1500, ne ha da fare anche la settimana prossima in quel della Duna Arena.

Ora Paltrinieri, nell’acqua limpida e potabile, si scatenava; il tedesco Muffels cercava di prendere la scia dai suoi piedi, ma questo ne imballava il motore, e il buon Muffels presto “saltava”. Cercavano di tener d’occhio Greg, ma dovevano avere la vista lunga, il francese Fontaine e l’ungherese. Le tre nazioni avversarie avevano scelto di tenere buono l’ultimo uomo, Wellbrock per la Germania, Rasovszky per l’Ungheria e Olivier per la Francia. Paltrinieri aveva l’incarico di dare ad Acerenza, l’amico Mimmo, un cambio sufficiente a star fuori se non dalla pazza folla, dal gruppetto che poteva sgomitare e appozzare.

ECCE MIMMO
Quando Greg er in vista del pontone cui era appoggiato, in piedi nell’acqua,  l’ultimo frazionista, Domenico Acerenza detto Mimmo, il neodirettore del fondo azzurro, Stefano Rubaudo, era lì che alzava e abbassava il braccio destro per indicare con esattezza il punto dove Paltrinieri avrebbe trovato l’amico. Non ci fu il minimo errore. Toccava a Mimmo che doveva sentirsi il cuore a mille, come quando ha attraversato, ragazzo, il Ponte alla Luna, una specie di ponte tibetano che sta dalle sue parti natie, in Lucania, e che affascina e spaventa.
Acerenza aveva 14 secondi di vantaggio, dovuti alla rivoluzione in acqua di Greg. Ne ha mantenuti, alla fine, ben 9, anche se, come ha detto lui, “dietro avevo un campione mondiale e un olimpionico”. Bravo Mimmo che li ha lasciati dietro. Erano passati il tempo di 54:09.0 da quando Rachele Bruni s’era tuffata prima azzurra gloriosa, a quando Acerenza aveva toccato la piastra finale, la piastra alla sua luna d’oro. Quelli dietro battagliavano per l’appunto dietro per il secondo posto che, in 54:18.13, era appannaggio del tedesco Wellbrock che si scagliava sul traguardo precedendo di 5 centesimi Rasovszky che batteva di due Olivier.

PAROLE D’ORO
“Vincere di squadra è stupendo, è una cosa incredibile; la staffetta ti dà quel qualcosa in più; ce l’eravamo detto prima: non può finire come a Gwangju”, ha detto Greg. Laggiù, in Corea del Sud, ai mondiali, era stato argento. “Sapevo quel che dovevo fare: aprire e staccare il tedesco; vado via con tre ori, e soprattutto con le sensazioni più significative per il futuro, che non sono solo le Olimpiadi, ma anche dopo”. Per la verità non va via: c’è la piscina con 800 e 1500.

La piscina: Paltrinieri lancia un appello, in sintonia con l’hashtag #SalviammoLePiscine: “Riapriamole, anche quelle al chiuso; ci sono nuotatori che non nuotano da troppo tempo; e non parlo degli agonisti; parlo dei ragazzini: mi riedo ai mieti tempi e so cosa avrei provato a stare lontano dal nuoto e non solo, lontano dalle cose che ti fanno crescere, che ti insegnano; siamo partiti tutti da realtà piccolissime; non solo noi, ripeto: i ragazzini ne hanno bisogno; due anni senza piscina, chissà come cresceranno”.
E’ quasi un coro di questo poker: Acerenza dedica la medaglia “alla piscina di quand’ero bambino che è chiusa da un anno”, la Gabbrielleschi coccola la medaglia d’oro e dice “quanto è bello questo colore”, Rachele Bruni che “tocca sempre a me aprire la staffetta, è un onore” è contenta della performance: “Ero stanca morta, stavo pure per sbagliare rotta, ma ho fatto la mia parte”. Sul podio, sotto le mascherine, i quattro campioni cantavano “Fratelli d’Italia”.

Ultimo aggiornamento: 16 Maggio, 10:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA