Martinenghi oro, Ceccon fa il record italiano Quadarella-Pilato in finale: la giornata ai Mondiali di nuoto a Budapest

Domenica 19 Giugno 2022 di Piero Mei
Martinenghi oro, Ceccon fa il record italiano Quadarella-Pilato in finale: la giornata ai Mondiali di nuoto a Budapest

E’ subito oro per l’Italia ai mondiali di nuoto, al loro secondo giorno a Budapest: lo afferra nei 100 rana Nicolò Martinenghi, che gli aggiunge carati giacché il suo 58.26 è record italiano.

Un primato nazionale lo stabilisce, 52.12, anche Thomas Ceccon che così va con il secondo tempo alla finale dei 100 dorso di domani. Una finale e un secondo tempo d’accesso è anche il risultato a favore di Simona Quadarella nei 1500 stile libero. E ancora secondo crono e promozione per la corsa all’oro per Benedetta Pilato nei 100 rana.

“TETE” FA LA STORIA

Nicolò Martinenghi, detto “Tete”, ha vinto l’oro mondiale in una specialità che, nell’evento in questione, nessun azzurro aveva vinto mai, anche se è nella rana che un italiano ha vinto il primo nostro oro olimpico (Domenico Fioravanti, che a Sydney 2000 ne prese addirittura due).

Lo ha vinto di forza e di testa: “La testa conta più del fisico, ha detto, e più fuori dall’acqua che non in acqua”. Sbloccato da certi fantasmi prendendo il bronzo olimpcio a Tokyo, Tete ha infilato una serie di prestazioni che lo hanno portato al trionfo odierno.

Né s’accontenta: “Il tempo? Pensavo di fare meno”, dice. Chissà, magari gli è mancato lo stimolo dell’”invincibile” Adam Peaty, infortunato e assente, che forse gli appare un cartonato sotto la Torre Eyffel di Parigi 2024.

EMOZIONI NASCOSTE

“E’ esaltante mettere la mano avanti a tutti, è bellissimo essere tra quegli otto in corsia per la finale; è il sogno di sempre” dice; la medaglia d’oro “non è pesante ma è importante”. Accidenti se lo è! Solo 11 italiani ci sono riusciti nella storia della manifestazione, la Pellegrini sei volte e Paltrinieri tre. Tete del Lago Maggiore e dell’Aniene ha appena 22 anni, lo stesso allenatore da sempre, Marco Pedoja, sono cresciuti insieme ed è anche Pedoja un rappresentante di una “nouvelle vague” fatta di coach preparati ed informati, quarantenni o su e giù di lì, inventori di campioni, naturalmente se capita loro la materia grezza.

Martinenghi sorride ma non a bocca spalancata, sale sul podio ma non canta, si guarda intorno a cercare le persone giuste, quel che sente lo tiene dentro. Forse gli costa o forse no: non è una questione di chimica, ma di testa. Pedoja e lui le gare le studiano a tavolino, e da un po’ vengono proprio così. Si sono arresi Kamminga l’olandese che non vecedva l’ora non ci fosse Peaty (ma c’era Tete…) e l’americano Fink. E adesso vai coi cinquanta…

CECCON DA PRIMATO

Thomas Ceccon fa gli straordinari: nuota la semifinale della sua gara preferita, i 100 dorso (“solo dopo Parigi 2024 penserò bene alle altre) a tempo di record italiano (52.12) ed è il secono accesso alla finale di domani e nemmeno mezzora dopo, 24 minuti ad essere precisi in un clima guidato dai cronometri, è di nuovo sui blocchi per la finale dei 50 farfalla. Va sotto i 23 secondi, ma non gli basta: è quinto. Dispiaciuto ma non deluso: del resto vince l’implacabile Dressel, 14esimo suo oro mondiale, e poi Thomas pensa solo al dorso: “Ho fatto il record sì, ma alla fine mi sono pure frenato un po”. Come dire che quei tre centesimi che è finito dietro Christou potevano (potrebbero?) non esserci. Si segnala, per consolare l’età, che sul terzo gradino del podio dei 50 farfalla è salito il brasiliano Santos, 42 anni: in tempi di Generazione Z una mosca bianca. Della Generazione Z fa parte il rumeno duecentista David Popovici, dal nome assonante con il nuto che fu Sasha Popov e dallo stile ugualmente filante.

LA RANA LEI

Benedetta Pilato aveva fatto un po’ di confusione nella batteria del mattino dei 100 rana tra prima e seconda vasca: “Non sono abituata all’orario, la mattina vado a scuola”. Ma il pomeriggio è un’altra storia: 1:05.88 per la finale di domani, anche se il bersaglio suo sono i 50, nei quali a Budapest fece il record del mondo.

La mattina era stata una buona storia per Simona Quadarella che si è promossa ad una nuova sfida all’impossibile Ledecky e che per il podio dei 1300 dovrà vedersela con una novità americana, la ragazzina Grimes, e con un paio di australiane.

ALTRA MUSICA

Altra piscina e altra musica: se alla Duna Arena si sentono i violini tzigani, sull’Isola Margherita, dove si gareggia per il sincro, si sentono suoni e brani d’ogni tipo. Domani, sul,le note di Verdi, Minisini e la Ruggiero tenteranno l’oro; oggi nel duo tecnico delle ragazze ai primmi tre posti Cina, Ucraina ed Austria con una notazione da statistici pignoli: le tre coppie erano tutte di gemelle. Del resto è questo il segno zodiacale del momento

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