Malagò rieletto alla presidenza del Coni (55 voti) per la terza volta: «Insieme per una nuova pagina di storia». Gravina in Giunta

Giovedì 13 Maggio 2021 di Gianluca Cordella
Malagò rieletto alla presidenza del Coni (55 voti) per la terza volta: «Sarà il mio ultimo mandato»
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dal nostro inviato - MILANO Giovanni Malagò è ancora il presidente del Coni. Il numero uno uscente è stato confermato per quello che sarà il suo terzo e ultimo mandato alla guida del Comitato olimpico. Quasi un plebiscito quello sancito dal Consiglio elettivo del Tennis Club Alberto Bonacossa di Milano, con Malagò che ha ottenuto 55 preferenze su 71 votanti (il quorum era a 38), distanziando Renato Di Rocco, 13 voti, e Antonella Bellutti, con un voto appena.

Anche una scheda bianca e una nulla. 

«Per me non esiste un ruolo più bello del presidente del Coni. Mi troverete sempre dalla parte dello Sport», ha detto Malagò nel breve discorso di commento al risultato, con la voce evidentemente rotta dalla commozione. 

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Terzo e ultimo mandato - «Sarà il mio terzo e ultimo mandato. Ma non mi risparmierò, farò tutto il possibile per scrivere una nuova pagina per il Coni», ha aggiunto. «Saremo forti e credibili in un momento di tempesta». «Vi devo raccontare una cosa che pochi sanno, in questi anni ho ricevuto tante proposte di fare cose sulla carta molto belle. Non le ho mai prese in considerazione per due motivi, perché ho preso un impegno con tutte le persone ed era indispensabile continuare questa storia e perché per me non esiste un ruolo più bello. Siete la mia famiglia».

LA GIUNTA

Dopo l'elezione del presidente, si è tenuto il voto per la composizione della Giunta. Particolarmente atteso lo spoglio dei dirigenti, che ha visto l'elezione di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio. Le più votate sono state però Silvia Salis e Norma Gimondi, rispettivamente con 46 e 38 voti, elette davanti a Giovanni Copioli (Fmi), Luciano Rossi (Fitav) - per entrambi 37 voti - Luciano Buonfiglio (Fick, 36 preferenze) e Marco Di Paola (Fise, 33 voti). Come rappresentanti degli atleti entrano Antonella Del Core e Paolo Pizzo (unici candidati), mentre Emanuela Maccarani, “guru” delle farfalle della ginnastica, entra come tecnico. Entrano anche Sergio D'Antoni per i Comitati regionali, Claudio Giordani per quelli provinciali e Giovanni Gallo delle Polisportive giovanili salesiane per gli Enti di promozione sportiva.

MALAGO': UNITI PER NON RESTARE AI MARGINI

«Il più grande errore è far vedere che qualcuno gioca una partita per contro proprio. La politica è forte se noi siamo deboli e divisi. La politica è debole se noi ci mostriamo tutti compatti a volere fare una cosa». Il passaggio chiave del discorso di Giovanni Malagò - prima del voto - sta tutto nel finale, dopo aver ripercoso anche gli attriti con la politica degli ultimi anni. «Siamo qui per difendere il nostro mondo. Sappiamo le complessità che esistono e le percentuali di chi non riaprirà e di chi rischia di non riaprire» ha spiegato Malagò che ripercorrendo le difficoltà della gestione in tempi di Covid. Il presidente uscente ha ricordato la svolta rosa del Coni con «la certezza di avere una rappresenza femminile del 30% in tutti gli organismi sportivi» e ha rimarcato il successo olimpico di Milano-Cortina 2026, con stoccatina alla Raggi. «Questa regione ci ha dato fiducia per prima e sapete bene chi non ce l'ha data».

 

BELLUTTI: RAPPRESENTO GLI INVISIBILI

«Molte persone che si sentono invisibili e non si sentono rappresentate mi hanno convinto a essere qui». Si è aperto così l'intervento di Antonella Bellutti, prima candidata in 107 anni di storia del Coni. «Il gender gap è l'unica vera gara che lo sport italiano femminile deve ancora vincere», ha spiegato la due volte campionessa olimpica, riallacciandosi ancora al caso di Lara Lugli, che l'ha sostenuta nell'avvicinamento all'elezione di oggi. «Fra cinque giorni Lara Lugli dovrà sedere sul banco degli imputati nel più assordante silenzio generale. Non ho sentito una sola voce da parte delle istituzioni sportive per scongiurarlo. La maternità cos'è per le istituzioni sportive? Non ha a che fare con il fondo maternità, ha a che fare con le scritture private, con le clausole anti-maternità...». «Sono stata definita ingenua per un programma più da palazzo Chigi che da Palazzo H. Ma i contenuti del mio programma li ho ritrovati nelle parole del presidente Draghi e della sottosegretaria Vezzali», ha spiegato puntando poi il dito contro lo scarso ricambi nei ruoli di vertice: «Otto presidenti tra quelli presenti qui insieme sommano 250 anni di reggenza dello sport italiano».

DI ROCCO: SERVE VISIBILITA', CREIAMO LA TV DEL CONI

Di Rocco, che per sorteggio ha parlato per ultimo, ha invece sottolineato la necessità di riformare il sistema, incentivando anche l'aspetto mediatico. «Abbiamo visto che con la chiusura del secondo canale di RaiSport c'è meno spazio per la visibilità di molte discipline – ha detto l'ex numero uno del ciclismo - E' arrivato il momento di proporre un canale tv del Coni, tramite Sport e Salute. Anche pochi minuti a settimana per ogni disciplina posssono essere utili per aumentare la visibilità. Oggi i mezzi tecnici consentono di farlo».

PRIME DUE DONNE IN GIUNTA

Uno storico risultato per il Coni è l'elezione per la prima volta di due donne nelle vesti di vicepresidenti per il prossimo quadriennio olimpico, ossia Silvia Salis - che sarà vicepresidente vicaria - e Claudia Giordani. Questo il commento a caldo di Malagò: "Dovevamo eleggere quattro donne nella Giunta, ce ne sono invece cinque, su tredici: credo sia un risultato incredibile. E consentitemi di dire, che donne».

Ultimo aggiornamento: 15:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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