Linda Cerruti, 12 denunciati per diffamazione a mezzo internet: scoperti gli autori dei commenti offensivi sulla nuotatrice

Ci sono state perquisizioni informatiche e le indagini stanno continuando

Giovedì 12 Gennaio 2023
Linda Cerrutti, 12 denunciati per diffamazione a mezzo internet: scoperti gli autori dei commenti offensivi sulla nuotatrice

Linda Cerruti, il caso delle foto e dei commenti offensivi. Le avevano scritto delle frasi volgari, avevano preso di mira la sua forma fisica, i successi e i risultati sportivi. L'internet non è scritto a matita, però. Rimane e non si può cancellare. E così la Polizia di Stato ha identificato e denunciato all'Autorità giudiziaria 12 tra gli autori della diffamazione a mezzo internet ai danni della campionessa di nuoto sincronizzato Linda Cerruti. Ad agosto dell'anno scorso, di rientro dagli europei di nuoto sincronizzato dove aveva vinto otto medaglie, la ragazza aveva festeggiato postando sui social una foto in cui compariva in costume da bagno, in una classica posa del nuoto sincronizzato, esibendo le medaglie conquistate.

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La foto, scattata sul molo di Noli (Sv), aveva attirato numerosissimi commenti, alcuni dei quali, rileva la Polizia, «palesemente diffamatori e sessisti, che l'atleta, amareggiata», aveva deciso di denunciare rivolgendosi alla Polizia postale di Savona. 

All'inizio, la nuotatrice è rimasta sconvolta.

Non riusciva a credere che tantissimi commenti riguardassero solo ed esclusivamente il suo corpo e non il motivo per cui aveva condiviso quella foto: la gioia, la soddosfazione di aver raggiunto un successo sportivo. Scrisse un commento anche lei, molto amareggiato, in cui si diceva consapevole di non aver assistito a un fenomeno così fuori dal comune. Scrisse che quei commenti erano lo «specchio di una società ancora troppo maschilista e molto diversa rispetto a quella in cui un domani vorrei far nascere e crescere i mie figli».

Ecco il post integrale che scrisse Cerruti: «Come ogni anno, dopo mesi e mesi di sacrifici, è arrivata quella settimana in cui alzo la testa fuori dall’acqua, e respiro. Sia chiaro, non mi sto lamentando, ma sto solamente riportando la realtà quotidiana che è stata più che ripagata da una carriera piena di soddisfazioni. Stamattina una mia amica mi invia uno di questi post condiviso dalle testate giornalistiche sulla loro pagina Facebook, lo apro e rimango letteralmente basita nonché schifata dalle centinaia, probabilmente migliaia, di commenti fuori luogo, sessisti e volgari che lo accompagnano. Qui sopra, scusandomi in anticipo con le giovani atlete che mi seguono per quanto leggeranno (ma l’alternativa è il silenzio, che è uno dei motivi per cui oggi leggiamo ancora queste cose), riporto alcuni screenshot esemplificativi della pochezza di alcune frasi a commento della foto. Dopo più di 20 anni di allenamenti e sacrifici, trovo a dir poco vergogonoso (scritto in maiuscolo, ndr) e mi fa davvero male al cuore leggere quest’orda di persone fare battute che sessualizzano il mio corpo. Un sedere e due gambe sono davvero quello che resta, l’argomento principale di cui parlare? Il minimo, nonché l’unica cosa che posso fare, è denunciare l’inopportunità di quei commenti, specchio di una società ancora troppo maschilista e molto diversa rispetto a quella in cui un domani vorrei far nascere e crescere i mie figli. Ci tengo, allo stesso tempo, a ringraziare tutte le persone che hanno preso le distanze da questi commenti, mi hanno “difesa” ed hanno apprezzato la foto per quello che è: l’immagine di un’atleta di nuoto artistico orgogliosa dei suoi risultati. È questa l’Italia che orgogliosamente rappresento portando la bandiera tricolore in giro per il mondo», concluse.

Le indagini, condotte anche dagli esperti del Centro operativo per la sicurezza cibernetica di Genova, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Savona, con il supporto del Servizio Polizia postale di Roma, hanno permesso d'identificare 12 utenti della rete, ritenuti autori dei commenti diffamatori più condivisi.

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Chi sono le persone che hanno scritto quei commenti offensivi alla campionessa Cerruti: dal pensionato all'impiegato

Tra questi un impiegato romano, cinquantenne; un operaio veneto; due pensionati residenti in Lombardia; un dipendente pubblico quarantenne, residente in Friuli Venezia Giulia ed un trentenne, residente in Sardegna. Con la partecipazione dei Centri operativi per la sicurezza cibernetica della Polizia postale della Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio, Umbria e Sardegna, sei internauti sono stati destinatari di una perquisizione informatica delegata dalla Procura di Savona, mentre gli altri sei sono stati convocati presso i Centri operativi della propria città e dovranno rispondere del reato di diffamazione aggravata. I provvedimenti adottati nella fase delle indagini preliminari, informa la Polizia, costituiscono uno strumento per la prosecuzione e conclusione dell'attività investigativa. 

Ultimo aggiornamento: 14:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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