La volata per la legge Olimpica: 30 giorni per convertila ma non mancano le polemiche sui soldi

Martedì 14 Aprile 2020 di Emiliano Bernardini
La volata per la legge Olimpica: 30 giorni per convertila ma non mancano le polemiche sui soldi

Trenta giorni esatti per essere trasformato in legge dopo il voto in Senato. Domani il primo passaggio alla Camera del decreto olimpico Milano-Cortina 2026. Un percorso che, nonostante un parlamento a scartamento ridotto, si cerca di far andare in porto. Certo non senza difficoltà e frizioni. Domani non dovrebbero essercene. Nessun contrario e niente emendamenti. L’unico inserito è quello varato qualche giorno fa al comma 6 dell’articolo 5 che prevedeva che «i redditi da lavoro dipendente nonché quelli assimilati derivanti dagli emolumenti corrisposti dal Comitato organizzatore, per il periodo intercorrente tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2026, concorrono alla formazione del reddito complessivo limitatamente al 30% del loro ammontare». Tradotto chi lavorerà per il Comitato pagherà le tasse solo sul 30% del proprio stipendio. Il gancio è il punto 22.1 dell’Host City contract in cui per far sì che il Comitato raggiunga gli obiettivi pre fissati, l’Italia s’impegna a garantire una tassazione più agevolata. Un accordo che ha creato una frizione in seno al parlamento sanata, come detto, dal nuovo emendamento che prevede che le tasse vengano pagate sul 100% dello stipendio nel 2020, sul 60% dal 2021 al 2023, resta lo sgravio al 30% dal 2024 al 2026. Un compromesso che ha fatto contenti a metà i parlamentari (Cinquestelle e qualcuno del Pd) che chiedevano l’abolizione di quell’accordo preso tempo fa con il Comitato organizzatore. Anche perché come sottolineano «in questo momento particolare c’è da fronteggiare l’emergenza di tutti quei collaboratori sportivi che devono accontentarsi del bonus di 600 euro. E di lamentele su questo punto ce ne sono molte».

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SOTTO RETE
Ma a creare malumore, e stavolta in seno a diverse federazioni, c’è anche l’accordo relativo alle Atp Finals di Torino. Un primo grande problema per Vito Cozzoli, neo presidente e ad di Sport e Salute. Di fatto la legge olimpica ha posto a carico delle federazioni i 3 milioni che sono necessari per le ATP Finals. Infatti i soldi verranno presi da quelli a disposizione di Sport e Salute. Una novità assoluta ma anche una brutta sorpresa per le altre federazione. Infatti fino al Governo Conte bis i grandi eventi sportivi di rilevanza internazionale (vedi il mondiale di pallavolo, Euro 2020 di calcio, o il preolimpico di basket) avevano trovato copertura in appositi, e ulteriori, finanziamenti dello Stato. La preoccupazione è che d’ora in avanti si ragionerà sempre così. Insomma varrà anche per gli 8 milioni degli europei di nuoto del 2022. Chiaro che la Federtennis dovrà stilare una relazione da consegnare al governo permettere nero su bianco come verranno spesi i soldi. 

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QUESTIONE OPERE
Un altro punto che agita i Cinquestelle è legato alla questione opere.

In un decreto recente è stato stanziato un miliardo di euro per la realizzazione delle opere. E su questo si chiede al Ministero dei Trasporti che si occuperà dell’iter di realizzazioni, un forte monitoraggio oltre un piano completo in cui si evidenzino costi e strutture realizzate in modo tale da evitare che s’inneschi quel meccanismo di soldi a pioggia a comuni senza anche per opere non necessarie.

Ultimo aggiornamento: 09:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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