Tiger non è in pericolo il futuro sul green sì: tibia e perone a pezzi

Giovedì 25 Febbraio 2021 di Anna Guaita
Tiger non è in pericolo il futuro sul green sì: tibia e perone a pezzi

«Mai dare Tiger per finito!» Il tweet dell’ex presidente Barack Obama si unisce a quelli di grandi campioni dello sport e dello stesso ex presidente Donald Trump nell’augurare a Tiger Woods di rimettersi in piedi e tornare il campione che era fino a tre giorni fa. Dall’ospedale le notizie sono in parte rassicuranti e in parte preoccupanti. Il 45enne golfista «è sveglio, cosciente e in ripresa», ma l’operazione a cui è stato sottoposto dopo il catastrofico incidente automobilistico di martedì è stata lunga e complessa e potrebbe lasciarlo indebolito per sempre. L’equipe medica ha lavorato per ore per riparare fratture multiple ed esposte alla gamba destra, e ha dovuto inserire perni e viti di titanio per stabilizzare la tibia, la caviglia e il piede. La ricostruzione dell’incidente punta su un eccesso di velocità in un punto in cui l’autostrada nella periferia di Los Angeles è in discesa e in curva (ma comunque le autorità non hanno intenzione di procedere per guida pericolosa). Tiger ha perso il controllo della sua vettura in quel punto, già noto per numerosi incidenti, e ha attraversato la fascia mediana per finire sulla carreggiata in senso opposto e ribaltarsi lungo un pendio, urtando anche un albero. Lo sceriffo Alex Villanueva ha ieri detto che se Tiger è sopravvissuto a un simile incidente si deve «sia al fatto che indossava la cintura di sicurezza, sia al fatto che l’abitacolo della vettura lo ha protetto». Il campione non era sotto l’influenza di alcol o droghe, com’era successo nel 2017 quando fu fermato per eccesso di velocità. Era semmai perfettamente «lucido e cosciente», ma «non aveva capito la gravità delle ferite riportate». 
I SOCCORSI
Tiger ha cooperato con i soccorritori che lo hanno estratto da un finestrino, e ha avuto anche la presenza di spirito di chiedere che la polizia chiamasse il suo assistente perché venisse a prelevare gli oggetti personali dall’automobile.

In queste ore lo sport si interroga sul futuro di questo campione che ha affascinato il mondo con la sua eleganza e tecnica. Tiger non sarebbe il primo grande golfista a rimettersi dopo un incidente quasi mortale: anche il leggendario Ben Hogan ci riuscì, negli anni 50, dopo che la sua automobile fu travolta da un autobus. Ed è quello che numerosi campioni gli stanno augurando. I nomi delle star e degli sportivi che si stanno riunendo affettuosamente intorno a Tiger riempirebbe una pagina di questo giornale. Basterà ricordare le parole di Mike Tyson, «Da campione quale sei combatti per i tuoi figli e per il mondo. Amore e preghiere». Dall’olimpionico del nuoto Michael Phelps alla star della Nba Stephen Curry, dal grande calciatore gallese Gareth Bale all’olimpionica dello sci Lindsey Vonn per arrivare a star di Hollywood come Cher, Mariah Carey, Janet Jackson, tutti tifano per il “Goat” (Greatest of all time, il più grande di tutti i tempi). «Ora – scrive la Vonn, che è stata anche la fidanzata di Tiger per un certo tempo – è il momento per tutti noi di pregare per te». 

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