Erano in partiti in 16, si ritrovano in tre. La pattuglia azzurra dell’80° Open d’Italia di golf si è ristretta a tre nomi: Renato Paratore (-2, 25°), Aron Zemmer (par, 32°) e Guido Migliozzi (+1, 50°).
La classifica non si è allungata, anzi: se nel primo giro il francese Matthieu Pavon si è esaltato con un eccellente -8, nel secondo ha dovuto accontentarsi di un solo colpo sotto par, ma ciò gli è bastato per rimanere da solo in testa. Alle sue spalle si è confermato l’altro francese, Julien Guerrier, autore di un-2 (-7 per il torneo). Al secondo posto anche lo spagnolo Adrian Otaegui che, partito dalla 10, dopo aver chiuso le prime 9 buche a -2 (4 birdie e un bogey) ha messo a segno uno strepitoso quanto insolito eagle-2 alla 1: palla in buca col secondo colpo da 135 metri. Il suo -4 finale, rappresenterà il miglior risultato di giornata.
A proposito di prodezze, vanno segnalate le due hole in one di giornata. L’indiano Shubhankar Sharma ha imbucato in un solo colpo al par 3 della 17: ferro 5 da 198 metri. Purtroppo per lui, la buca non era quella giusta: più fortunato, invece, il sudafricano Thriston Lawrence che non ha superato il taglio, ma che con l’imbucata diretta alla buca 7 (203 metri, ferro 6), ha potuto farsi consegnare le chiavi della DS 4 Puretech automatica in palio per chi centrava l’impresa. Curiosità: nel 2021 ci era riuscito Edoardo Molinari.
Proprio perché nessuno ha allungato nel secondo giro, il pronostico resta apertissimo. Ovviamente Renato Paratore sa bene che a questo punto, superato il taglio, c’è da guardare solo davanti. La terza giornata è chiamata moving day, poiché tutti quelli che inseguono hanno una sola strategia utile: giocare all’attacco. Lo farà sicuramente anche Guido Migliozzi per riscattare un opaco secondo giro (+3) e lo farà anche Aron Zemmer, che qui sta vivendo un’esperienza straordinaria. Lui, altoatesino di 32 anni, frequenta abitualmente i circuiti minori. Ma, almeno in questo caso, si sta dimostrando a suo agio anche a livello superiore.