Al Giro la psicologa dei campioni: «Elisa Balsamo, una killer in gara»

Elisabetta Borgia nello staff della Trek Segafredo: «Dietro l'impresa sportiva c'è un essere umano con i suoi problemi. Da un lutto a un divorzio»

Lunedì 4 Luglio 2022 di Cristiano Sala
Al Giro la psicologa dei campioni: «Elisa Balsamo, una killer in gara»

«Ringrazio anche la nostra psicologa che ci ha aiutato a raggiungere questi obiettivi». Parole di Elisa Balsamo, campionessa del mondo, al termine della crono di Cagliari di qualche giorno fa. Al Giro Donne si materializza, oltre il "mister" e i "tifosi", anche un'altra figura professionale nel rito delle interviste post gara: la psicologa.

In questo caso parliamo di Elisabetta Borgia medico che segue la squadra della campionessa del mondo, oggi con la Maglia Rosa nella quarta tappa "Cesena-Cesena".

Allora quella dei mental coach non è solo una moda...
«La correggo, non sono una mental coach ma una psicologa»

C'è una differenza?
«Sì, ecco perché ho voluto sottolinearlo subito. Mental coach... dietro queste parole inglesi si nascondono tante cose. Come una lacuna legislativa per esempio, quella che non consente di separare chiaramente certi mestieri. Le spiego: io sono una psicologa, iscritta all'albo, ho studiato per 6 anni per ottenere questo riconoscimento. Mentre chiunque, anche quelli che parlano di psicologia su YouTube o su altri social, può definirsi "mental coach". E lavorare con questo appellativo. Magari dopo aver creato un sito internet, pubblicato un video motivazionale e presentato un corso a pagamento online»

Eravamo partiti con i complimenti della Balsamo
«Non ho sentito le sue parole in tv, sono davvero molto felice per quello che ha detto. Anche perché nel nostro mestiere non capita spesso»

Forse perché di psicologi ne girano pochi dietro le quinte delle gare
«Seguo la squadra al fianco degli allenatori, dei direttori sportivi, dei meccanici. Faccio le trasferte con la divisa ufficiale della Trek Segafredo. E penso di essere la prima psicologa del World Tour…

VIDEO La "Cesena-Cesena", l'animazione che presenta il percorso

Oltre a lavorare per la squadra maschile
«E per la Federazione. Sono in partenza per Montichiari dove seguirò la nazionale e poi andrò in Portogallo per l'Under 23»

Psicologia in viaggio
«Con il lockdown abbiamo scoperto che anche online si possono fare certi percorsi. Bisogna uscire dagli stereotipi che hanno creato diffidenze verso la nostra categoria»

Cosa le chiede un campione dello sport?
«C'è chi ha una difficoltà specifica come l'atleta che non riesce a dormire perché iperattivo, quella o quello che ha l'ansia prima della gara, chi non riesce a gestire gli ultimi chilometri di una corsa o chi non crede più in se stesso»

Come tutti i comuni mortali
«Ovviamente non ci sono solo tematiche legate allo sport. C'è anche chi porta problemi personali, da un divorzio a un lutto, dalla distanza con la famiglia fino alla dimensione post gravidanza. E, questo capita spesso, ragazzi che soffrono la distanza con la famiglia. Nello sport si viaggia moltissimo, glielo posso assicurare...»

In questo sospiro c'è qualcosa di personale?
«Faccio parte anche io della "carovana", sono una madre e una moglie. Di queste assenza da casa ne parlo spesso con il mio psicoterapeuta. Vado in analisi, ho un collega che mi segue e con lui parlo di tutto. Cerco di trovare un equilibrio in questo sistema confrontandomi anche sui temi del lavoro che facciamo. Lui mi dice "tu devi fare in modo che l'acqua sia pulita per far star bene i pesci"»

Elisa Balsamo è la stella marina di questo acquario...
«Ho visto come le persone l'hanno accolta lungo le tappe di questo Giro. E' amata da tutti anche perché ha una semplicità disarmante, un modo genuino di trasmettere il suo essere. E' tanto tranquilla nella vita, forse insicura a volte, ma in gara si trasforma. Diventa un killer. Ha un'integrità e un equilibrio eccezionali. E' una leader senza esserlo, tira fuori il bello delle persone senza chiederglielo. E' un pregio che pochi hanno»

L'importanza dello sport
«Non è una banalità dirlo e non è superfluo ricordarlo. Ho deciso di buttarmi al 100% nel mondo dello sport dopo aver lavorato per 10 anni in una comunità di tossicodipendenti dove ho portato avanti progetti legati alle attività fisiche. Ho studiato a fondo il DBT (Dialectical Behavioral Therapy): dice che per regolare le emozioni bisogna portare avanti esperienze piacevoli attraverso il corpo. E cosa meglio dello sport può farlo? E' adrenalina pura»

 

Ultimo aggiornamento: 5 Luglio, 09:08 © RIPRODUZIONE RISERVATA