La serie A torna a 16 squadre. Cremona e Roma in bilico, Torino in stand by

Lunedì 29 Giugno 2020 di Marino Petrelli
Basket, la serie A torna a 16 squadre. Cremona e Roma in bilico, Torino in stand by
La serie A torna a 16 squadre, Torino resta in stand by: nel momento in cui un’altra società dovesse rinunciare al massimo campionato sarebbe la prima a essere chiamata in base al ranking stabilito in accordo con la Federazione. Allo stesso modo, la Supercoppa italiana, il grande evento cui la Lega sta lavorando per aprire la nuova stagione, sarà a sedici squadre. Ci saranno quattro gironi da quattro squadre, presumibilmente concentrate per su base territoriale, le vincenti di ogni girone andranno a giocarsi la Final Four in una sede ancora da definire”. Umberto Gandini presidente della Lega Basket, collegato con i giornalisti in video conferenza, è molto chiaro: dispiace per Torino e per il suo percorso, ma al momento non ci sono le condizioni per allargare il campionato rischiando di trovarsi tra qualche settimana ancora con un numero dispari di squadre.

“Con Cremona e Roma siamo in costante aggiornamento e ci auguriamo che possano risolvere il prima possibile le loro problematiche - aggiunge Gandini -. Al momento, come da regolamento, hanno tempo fino al 31 luglio, poi l’assemblea di Lega del 4 agosto farà il punto della situazione. E’ chiaro che se una o entrambe le società non avessero i requisiti per giocare in Serie A, Torino avrebbe pieno diritto a rientrare in gioco e avere il tempo necessario per fare il mercato e adempiere a tutte le pratiche burocratiche per l’inscrizione, compreso il passaggio di proprietà a cui necessariamente l’attuale dirigenza deve assolvere per evitare un conflitto di interessi con Sassari. Aggiungo anche che se non riuscissero a garantire la loro presenza in Serie A, non potrebbero chiedere il riposizionamento al campionato inferiore, ma ripartirebbero dal primo campionato utile dove potersi iscrivere”. 

TORINO E LE TEMPISTICHE - Gandini risponde con decisione a tutte le domande e anche a qualche critica mossa sulle tempistiche di chiamare Torino già il 15 maggio senza attendere la situazione attuale. “Era previsto dallo statuto e abbiamo cercato di percorrere questa strada, ma voglio dire una cosa importante: passare dalla A2 alla serie A non è solo un problema di budget, ma è anche un passaggio epocale dal dilettantismo al professionismo, con tutto quello che ne consegue, anche dal punto di vista amministrativo e di management societario - spiega il numero uno della Lega -. Mi piacerebbe vedere nei prossimi anni un sistema di licenze collettive che permettano alle società di presentare piani pluriennali, diciamo di tre anni in tre anni, con investimenti definiti, un budget più o meno stabile, figure all’interno della società di maggiore professionalità. Vorrei una Lega ancora più appetibile, anche dal punto dei sociale della parte digital, magari con un data base condiviso con le stesse società e nuovi media da esplorare. Per farlo, servono società solide e investimenti chiari e certi per tutti”.

Quando si parla di investimenti, il discorso scivola naturalmente anche sul credito di imposta sulle sponsorizzazioni sportive chiesto al Governo dalle leghe sportive italiane, riunite nel cosiddetto "Comitato 4.0". “L’emendamento è in commissione bilancio e per portarlo in aula serve una certa velocità perché entro domani va convertito, ma lo riteniamo fondamentale per le società sportive e per gli sponsor ad esse collegate - conclude Gandini rispondendo ad alcune nostre sollecitazioni -. Sia ben chiaro: noi al Governo non abbiamo chiesto nessun contributo diretto. Il paese in questo momento vive una situazione molto più grave e ha probabilmente altre priorità. Certo è che, nel momento si potranno aiutare le società sportive in generale, e quelle del basket nello specifico, saremmo ben lieti di essere ascoltati".

DATOME, SCOLA E L'APPEAL DEL CAMPIONATO - "Il credito di imposta non graverebbe sulle casse dello stato, mentre abbiamo sentito che un altro emendamento vorrebbe trasferire il bonus ecologico del 110 per cento sulle ristrutturazioni edilizie anche agli impianti sportivi. Molti impianti sono comunali, quindi questo aiuto servirebbe ai comuni stessi per migliorare situazioni ormai non più rinviabili. Bene sta facendo Brindisi, ma anche Cantù oppure Ravenna e Tortona in A2, a spingere per un nuovo impianto. Si tratta di investimenti che possono fare solo bene al basket italiano. Fa piacere infine che giocatori come Datome, Moretti, ma non solo loro, stiano scegliendo il campionato italiano. La stessa Varese che tratterrà Scola in Italia merita applausi. L’appeal del nostro campionato e di tutto il movimento si consolida anche grazie a questo. Siamo alla ricerca di un main sponsor e di maggiore visibilità anche sui social e sui canali digital. I diritti tv scadono domani, andiamo alla ricerca di un contratto buono per tutti": 
Ultimo aggiornamento: 21:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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