Forse lo sport italiano ha già la sua più bella storia di fair play del 2023. Nella finale di spada femminile ai campionati tricolori U23 tenutisi a Vercelli, Gaia Traditi delle Fiamme Oro Roma affrontava Emilia Rossatti dell'Accademia Bernardi Ferrara: in vantaggio 12-9, a 17 secondi dalla fine Traditi si è storta la caviglia, ma la sua avversaria ha deciso di non tirare più, consegnandole la vittoria.
IL RACCONTO
«Se mi sarei mai aspettata una cosa del genere? Da Emilia sì racconta Traditi, romana classe 2000 Ci conosciamo da una vita, abbiamo fatto tante gare insieme e siamo molto amiche.
OBIETTIVO COLOMBIA
Gaia è entrata nel mondo Fiamme Oro da piccolissima, aveva appena cinque anni: «Mio papà cercava per me uno sport in cui non ci fosse vento e pioggia, visto che mio fratello Fabrizio all'epoca giocava a calcio». Un collega del padre suggerì la scherma e con la scuola della Polizia per Traditi fu amore a prima vista: «E' la mia casa. Cinque anni fa sono anche entrata nel Corpo, è come una seconda famiglia». Il suo allenatore attuale è Daniele Pantoni. Dopo la maturità al liceo scientifico sportivo, la ragazza di San Giovanni ha scelto di dedicare «tutte le energie» alla scherma. Il suo idolo è sempre stata Valentina Vezzali, e dopo averla conosciuta questa convinzione si è rafforzata: «E' una donna speciale, che ti motiva un sacco. Il pensiero che lei saliva in pedana con ogni tipo di infortunio mi ha motivato a non ritirarmi a Vercelli». Lontano dagli allenamenti, Gaia ricarica le batterie uscendo con le sue amiche, che sia per andare al mare oppure per fare «shopping terapeutico». Adesso la priorità è rimettere a posto la caviglia in vista della tappa di Coppa del Mondo in programma a Cali il 5 maggio prossimo: «Dopo l'infortunio ero disperata perché temevo che non ce l'avrei fatta. Domani faccio la risonanza, non dovrei avere microfratture ma incrociamo le dita».
L'AMICA-RIVALE
Emilia Rossatti, l'altra protagonista di questa piccola favola, non ha dubbi: «Lo rifarei, anche in una finale olimpica, perché sarebbe la cosa giusta, sempre». Un'onestà morale estrema, che fa sorridere se si pensa alle simulazioni dei calciatori di Serie A. «Quando la gara è ripresa e ho iniziato a camminare all'indietro, ero fiera della mia decisione - conclude senza rimpianti Non so se riuscirò a entrare tra le quattro convocate per gli Europei U23 di Budapest, ci spero». Un'amicizia conta più di un torneo, per quanto importante.