Fabbri no-limits nel peso: 21,99, seconda misura stagionale al mondo: «Ma la mia olimpiade sarà Parigi 2024»

Domenica 30 Agosto 2020 di ​Vanni Zagnoli
Fabbri no-limits nel peso: 21,99, seconda misura stagionale al mondo: «Ma la mia olimpiade sarà Parigi 2024»
Il primato personale di Leonardo Fabbri arriva così, quasi inosservato, allo stadio Colbachini di Padova, con 21,99. C’è il meglio dell’atletica e c’è una buona atletica, con gare equilibrate e bell’entusiasmo, al netto del pubblico limitato dal covid.

Leonardo Fabbri è sempre più numero 2 al mondo, a meno di un metro da Alessandro Andrei, altro toscano. La svolta è con Paolo Dal Soglio, lo scledense a un soffio dal podio ad Atlanta ’96, sempre nel getto del peso. Fabbri ha 23 anni, può reggere tranquillamente 4 olimpiadi: “Ho sempre detto che la mia sarà Parigi 2024”. Falso. Falso, adesso, perchè questo gigante di 2 metri e 2 è da podio mondiale già ora, anzi peccato che non sia questo il mese olimpico.

Leonardo esce con la mamma, con la fidanzata e il fratello, sono tutti grandi tifosi viola: “Di Toni, prima, di Castrovilli, adesso”. Leonardo va a cena: “Adesso è bravo, a tavola”, garantisce Giulia, 20 anni. Fabbri è la star dell’atletica italiana al maschile, quest’anno, ma così lontano da Tamberi. “Gli piacerebbe essere acclamato - dice sempre la fidanzata -, certo non cerca l’applauso, alla Tamberi. E anche se dovesse vincere l’olimpiade, resterebbe il ragazzo di sempre”. Pesisti, brava gente. Viene in mente anche Marco Montelatici, altro toscano, Fabbri viaggia decisamente verso il record italiano, che fu mondiale, di Andrei, non sappiamo quando sarà, ma lo farà. Fabbri è riconosciuto, almeno dagli addetti ai lavori, chissà quando lo sarà anche dall’italiano medio, perchè i lanci non hanno l’appeal dei 100 e di Tortu. 

Insegue l’americano Ryan Crouser, 22,91, del campione olimpico di Rio. Il fiorentino azzecca il getto al quinto tentativo, dopo il 21,25 del secondo. Conferma il titolo italiano, vanno però aggiunti i 3 indoor. “È un lancio che ho sentito subito buono - racconta - . C’erano condizioni ideali, a partire dalla pedana, finalmente ho trovato tutto perfetto. Lavoro bene seguendo le indicazioni del coach. I 22 metri me li sarei aspettati in carriera, ma non quest’anno, sono già un metro più in là dello scorso”. Pazzesco. “Merito anche del lockdown, lì mi sono allenato parecchio, da solo”.

La serata patavina è anche femminile, con i 200 per Dalia Kaddari, marocchina di Sardegna, ancora junior, oro in 23’30, su Irene Siragusa e Gloria Hooper. Fra i maschi, Antonio Infantino, inglese originario di Grotte, Caltanissetta, 20”71. I 400 ostacoli sono di Mario Lambrughi (49”84) e di Ayomide Folorunso (56”47), il triplo della bellissima Dariya Derkach (8° trionfo, 13,56), su Ottavia Cestonaro, all’ultimo balzo, e di Andrea Dallavalle (16,79, quarto il fragilissimo Daniele Greco).

Il disco va naturalmente a Daisy Osakue (58,26), il martello al vecchio Marco Lingua (71,98), l’asta a Roberta Bruni, sull’ex ginnasta Elisa Molinarolo. L’alto è di Elena Vallortigara, uno e 88, Alessia Trost non è ancora al meglio, dopo i 3 anni con Marco Tamberi. Il giavellotto è di Carolina Visca, campionessa europea under 20, in 55,57, per la felicità anche di zia Lucia, giornalista.

Spettacolo nelle staffette. Il Cus Pro Patria Milano delle tre gemelle Troiani è al comando sul rettilineo conclusivo, rimonta l’Esercito con Raphaela Lukudo, d'oro con Marta Milani, Valentina Cavalleri e Mariabenedicta Chigbolu, 3'34"80. Roma va al titolo con l’Atletica Futura di Alessandro Galati, Casimiro Sciscione, Osaremen Ozigbo e Mario Di Giambattista, 3'12"94. E’ stata una bella festa della regina degli sport. Gran bell’ambiente. 
 
Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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